giovedì 22 dicembre 2016

ACQUA PUBBLICA - INGANNI PUBBLICI

I Sindaci di Piano di Sorrento e Meta, i due feudi che inizialmente avevano aderito alla Rete dei Sindaci per l'acqua pubblica,
fanno marcia indietro presentando e sostenendo la lista per l'elezione dei Rappresentanti dei Consigli d'Ambito di Distretto dell'EIC (Ente Idrico Campano) in opposizione a quella espressa dalla Rete dei Sindaci.
Questo toglie ogni margine di trattativa fra la nostra minoranza, tale anche di opposizione, e tutte le altre forze che non si schierano in favore dell'acqua pubblica.
Di Iaccarino avevamo già intuito i propositi, sia con l'Ordinanza Sindacale n. 59 del primo luglio scorso, sia con il pacato atteggiamento negli incontri organizzati a Piano di Sorrento fra i Sindaci della penisola e GORI.
Ma una breve cronistoria sulla situazione acqua in penisola sorrentina è dovuta.
Febbraio 2015, questione bollette pregresse GORI, chiesi al sindaco Ruggiero in occasione dell'udienza dei comitati per l'acqua pubblica, cosa ne pensasse il primo cittadino di Piano di Sorrento, indipendentemente dall'esito della sentenza TAR.
La risposta fu che voleva attendere il responso dei giudici amministrativi, i quali tra l'altro notoriamente, in seguito diedero torto all'azienda di gestione. Un coraggio da leone.
Prospettammo l'adesione alla rete dei sindaci per l'acqua pubblica, ma le risposte erano le solite, e cioè che queste cose andavano viste in maniera collegiale, con gli altri comuni del comprensorio, a confermare quel che sostengo da tempo, che Sorrento in sostanza è una sola città, altra cosa invece sono i quattro feudi.
L'avvocato Anna Iaccarino, allora consigliere d'opposizione, si fece in quattro per noi e il 6 marzo 2015 in consiglio comunale, presentò la mozione per l'adesione alla rete. Fu respinta, immagino per motivi di convenienza politica, difatti il 19 marzo con deliberazione n. 41, la Giunta ne approvò l'adesione.
A fianco di Anna Iaccarino, l'attuale sindaco Vincenzo Iaccarino che nell'occasione dichiarò: «Ruggiero è arrogante e lo dimostrano le sue dichiarazioni contraddittorie: è d'accordo sul principio dell'Acqua, ma vota contro perché l'abbiamo proposto noi.
La solita storia: è un sofista, gioca con le parole per farsi le proprie ragioni. Adda passà 'a nuttata» (Politica in Penisola - venerdì 6 marzo 2015 - 21:13).
La nottata è passata in fretta e al nostro attuale primo cittadino avrà portato altri consigli.
Cosa ne pensa il consigliere d'opposizione, ora alla maggioranza, Antonio D'Aniello che votò anch'egli per l'adesione?
Altra storia, ma simile nell'epilogo, quella del Sindaco di Meta Tito, che nell'incontro con il sottoscritto e gli altri rappresentanti dei comitati per l'acqua pubblica dichiarò immediatamente la propria adesione in quanto Sindaco del Popolo, e la attuò.
Le cose evidentemente cambiano, sarà cambiato il peso politico di De Luca che con Bonavitacola volle il riassetto togliendo potere ai sindaci, estromettendoli di fatto dall'EIC, consentendone la partecipazione solo in rappresentanza.
La discesa del supremo con il suo seguito di friggitori in quel di Villa Fondi avrà apportato discussione anche in ciò, o si sarà parlato unicamente delle qualità organolettiche dell'olio d'oliva?
Fatto sta che Tito, di fresca nomina al consiglio metropolitano, Iaccarino e Cuomo, rinsaldando un asse che ormai si era già palesato sia in occasione delle amministrative carottesi, sia al manifesto "SI" per il referendum confermativo costituzionale che li ha visti mestamente soccombere, hanno sancito l'uscita dalla rete dei sindaci per l'acqua pubblica, laddove mai avessero avuto seriamente intenzione di partecipare e prendere posizione.
«I soggetti che aderiscono alla RETE DEI SINDACI DEI COMUNI DELL'A.T.O.3 PER LA GESTIONE PUBBLICA DEL SERVIZIO IDRICO INTEGRATO si impegnano a perseguire l'obiettivo di salvaguardare e promuovere la proprietà, la gestione ed il controllo pubblici d eli' acqua, intesa come bene comune e che considerano l'accesso all'acqua nella quantità e qualità sufficienti alla vita come un diritto umano, in un contesto di salvaguardia delle risorse idriche e di sostenibilità ambientali e altresì di cooperazione e di solidarietà internazionale.
In particolare la Rete intende:
confermare e sostenere il diritto umano all'acqua, ossia l'accesso all'acqua come diritto umano, universale, indivisibile, inalienabile, non mercificabile, in linea con il Forum Nazionale dei movimenti per l’Acqua, con la Dichiarazione di Assisi del 30 dicembre 2009, con la Dichiarazione ONU del 29 luglio 2010 e assicurare e diffondere lo status del'acqua come bene comune pubblico;
attivare ogni mezzo utile volto ad ottenere la messa in liquidazione della società G.O.R.I. SpA, attuale soggetto pubblico-privato gestore del servizio idrico integrato nell'Ambito Sarnese-Vesuviano».
Così sanciva il patto e se anticamente scripta manent, ora anche ciò è soggetto ad interpretazione dell’umore delle pubbliche amministrazioni che, una volta al potere, dimenticano i cittadini e scelgono per loro e contro di loro.