Piano di Sorrento - La
Legge regionale n.15 del 2 dicembre 2015 «Riordino del servizio idrico
integrato ed istituzione dell'Ente Idrico Campano», meglio conosciuta come
legge Bonavitacola, ha creato ad arte non poco caos fra i cittadini che
ignorano, oppure assistono inconsapevoli, specie in merito a ciò che "adesso"
sta accadendo.
Con l'introduzione voluta da De Luca-Bonavitacola, la
rappresentanza comunale al consiglio di distretto del nostro ambito
sarnese-vesuviano, è stata ridotta a soli trenta elementi.
Alle ultime elezioni del 2016, i nostri primi cittadini, hanno
avuto la possibilità di scegliere i rappresentanti da due liste, una era
sostanzialmente schierata in favore della GORI e della privatizzazione
dell'acqua, l'altra invece contraria e quindi per la ripubblicizzazione.
Per quanto riguarda la penisola sorrentina, si scelse di puntare
sul sindaco di Sorrento Giuseppe Cuomo, sostenuto sia dal metese e consigliere
metropolitano Giuseppe Tito, sia dal carottese Vincenzo Iaccarino. La cosa fu
mal vista dai comitati per l'acqua pubblica giacché Cuomo era iscritto (e fu
eletto) nella lista pro GORI, e l'appoggio di Tito e Iaccarino
fu considerato un vero e proprio tradimento, visto
che entrambe i comuni facevano parte della rete dei sindaci per l'acqua
pubblica; quando si dice sottoscrivere un protocollo per pura convenienza
politica e per mettere a tacere i cittadini.
Lo scorso dicembre il sindaco di San Giorgio a Cremano Giorgio
Zinno e l'assessore di Torre del Greco Giuliana Di Fiore, si dimettevano dal
consiglio di distretto.
Secondo i comitati per l'acqua pubblica, con queste dimissioni si
è voluta ostacolare l'elezione del Coordinatore del distretto
sarnese-vesuviano, facendo di fatto commissariare l'organismo; tutto ciò al
fine d'impedire la dismissione della gestione privata GORI, sempre più reale e
fattibile, data anche la recente sentenza del TAR, che ha dichiarato
illegittimo il recupero delle partite pregresse, ossia del buco da 122 milioni
di euro, generato nel lustro a cavallo del 2010 e del quale GORI pretendeva di
rientrare facendolo pagare agli utenti.
Tornando al consiglio di distretto, è previsto che qualora si
dimettano o decadano 10 membri, si debba provvedere a indire nuove elezioni per
sostituirli, ed è quanto ha fatto con la determinazione n.2 del 9 gennaio 2019,
il direttore generale dell'E.I.C. Vincenzo Belgiorno.
In lista vi sono rappresentati i comuni di Casalnuovo, Nocera
Inferiore, Pagani, Somma Vesuviana, Angri, Nocera Superiore, Volla, Mercato San
Severino, Cercola, Fisciano, Castel San Giorgio, Cicciano, Roccapiemonte,
Roccarainola, San Vitaliano, Scisciano, Bracigliano.
Per quanto riguarda Piano di Sorrento, nei giorni scorsi ho
parlato con il Sindaco Iaccarino, invitandolo a ricordare il proprio impegno
per l'adesione alla rete dei sindaci quando era all'opposizione, e non al
voltafaccia di quando appoggiò Cuomo.
Con sconforto devo riportare il dato che egli non sapesse ci
fossero queste nuove elezioni, e ciò la dice lunga sulla sensibilità dei
sindaci locali per il tema acqua pubblica.
Ho comunque provveduto a inviargli la determinazione n.2/2019
augurandomi che mosso da un impeto come ai tempi dell'opposizione, possa votare
(e non il solo Iaccarino) la lista "Comuni per l'acqua pubblica", e
finalmente dare una spallata alla GORI e sancire ciò che l'Italia intera ha
affermato con la consultazione referendaria del 2011: l'acqua è un bene comune,
e come tale dev'essere pubblica.