mercoledì 29 aprile 2020

SOSTEGNO AL FITTO DELLE ABITAZIONI PRINCIPALI

Piano di Sorrento - Oggi, il Funzionario Responsabile del II Settore Luigi Maresca, ha emesso Avviso Pubblico con il quale illustra alla cittadinanza della possibilità di presentare domanda per il SOSTEGNO AL FITTO DELLE ABITAZIONI PRINCIPALI PER SITUAZIONI DI EMERGENZA SOCIO/ECONOMICA.
Ciò a seguito della D.G.R. n.170/2020 e del D.D. n.45/2020 della Regione Campania.
Potranno beneficiarne i nuclei familiari titolari di un contratto di locazione, che hanno subito una diminuzione della capacità reddituale per effetto delle misure restrittive per il contenimento dell’epidemia da COVID-19.
Per i requisiti, l'ammontare del contributo, la procedura, la modalità d'erogazione e tutte le informazioni, potete leggere qui il bando.
Qui invece potete scaricare il modulo prestampato con la domanda che dovrà essere presentata, entro venerdì 8 maggio prossimo, al Comune di Piano di Sorrento, anche tramite i C.A.F. convenzionati, o P.E.C. o mail, consegna a mano, e comunque secondo le modalità indicate nel modulo di domanda.

Per ogni informazione, è possibile telefonare dal lunedì al venerdì, dalle ore 10.00 alle ore 12.00, al numero 0815344413, oppure inviare una e-mail a questo account.

lunedì 27 aprile 2020

CHE FASE SARÀ


«La localizzazione (o localismo) in economia è un insieme di filosofie politiche che danno priorità alle realtà locali, sostenendo ad esempio la produzione locale e il consumo locale di beni...» (Wikipedia)

Penso a quei comuni che non sono stati toccati dall'epidemia o almeno in maniera marginale, che potrebbero lavorare internamente, contribuendo a creare la catena di solidarietà in forma sinergica.

Messi da parte i discorsi complottistici che non voglio nemmeno considerare, ritengo che nessuno possa ritenersi libero, nel momento stesso in cui si interfaccia con la restante società.
L'unico modo per reputarsi essere pensante e indipendente, è tramite l'informazione, laddove possa ritenersi libera e fruibile, e quindi conseguentemente poter operare delle scelte.
Nel valutare il momento pandemico, mi rendo conto che nessuno è realmente libero, non per le costrizioni cui tutti siamo più o meno sottoposti, quanto sul dato oggettivo che nessuno sa; nemmeno gli scienziati, i quali nonostante gli sforzi enormi, non sono nelle condizioni di poter fornire risposte certe, nemmeno ai governi.
Confesso che preferisco mille silenzi alle idiozie, specie se proferite dai capi di stato che, estemporaneamente, consigliano iniezioni di soluzioni disinfettanti o immunità di gregge.
Si attendeva il discorso del Presidente Conte sulla cosiddetta “FASE 2”, sul come ricominciare il nostro vecchio modo di vivere, così, come nulla fosse successo, ma era largamente prevedibile che la fase due non sarebbe stata altro che la uno-bis.
Quale sarà o meglio, quale dovrebbe essere a mio avviso la fase due?
Non voglio definire questa tragedia un'opportunità, le migliaia di vittime non ci permettono di considerarla un'occasione, ma ci danno modo di reputare questo momento come una necessità: un integrale ripensamento della nostra società.
La ripresa delle attività non dovrebbe essere gestita dal governo centrale, ma prevedere una sorta di autonomia dei territori, lasciando all'esecutivo il non facile compito di supervisione e raccordo fra le varie realtà.
Nella misura più naturale, c'è necessità di autonomia economica locale, non tanto per rilanciare i vari comuni, quanto con l'intento di rendere ogni singola comunità sinergicamente solidale.
Solo con comuni solidi e autosufficienti nei limiti della quotidianità e delle necessità primarie, possiamo pensare ad un rilancio che possa essere innanzitutto equo, anche in considerazione dell'ecologicamente sostenibile, in armonia con le leggi della natura e nel rispetto del ciclo della vita che ci circonda.
La globalizzazione ha concentrato i flussi economici veicolandoli verso i grandi gruppi industriali, impoverendo la popolazione anche delle proprie capacità produttive e di conseguenza, delle proprie conoscenze, peculiarità e abilità.
Bisogna ripensare tutto il sistema, anche in forma di una decrescita che possa portare benessere locale e una più equa ripartizione della ricchezza, dove questa parola non deve necessariamente coincidere con denaro.
Quindi localizzazione che preveda innanzitutto sburocratizzazione e detassazione per far riprendere attività imprenditoriali anche a carattere familiare, affinché possano rinascere laboratori del fare, piccole produzioni che possano in un certo qual modo rilanciare un “nostro” prodotto creando economia locale; questi sono a mio avviso gli investimenti che bisogna fare, perché lo Stato non può essere considerato ricco se non lo sono i suoi cittadini.

mercoledì 22 aprile 2020

AL DIRETTORE DI POSITANONEWS

Egr. Direttore

Desidero fare due osservazioni in merito all'interessante intervista di ieri alla dr.ssa Marialaura Gargiulo, consigliere comunale di Piano di Sorrento ma soprattutto, medico di base.
Mi permetta di sfruttare l'occasione per far giungere il mio personale ringraziamento a tutti i medici, paramedici, nonché a tutti gli operatori i quali, anche volontariamente, si prodigano nell'aiutare i cittadini.
Ciò premesso, mi ha molto colpito la sua affermazione, con la quale ha definito Piano di Sorrento comune virtuoso giacché quello che avrebbe fatto più tamponi atti a stabilire la positività o meno degli individui analizzati.
Ciò mi inorgoglirebbe, ma lascia invece aperto un interrogativo sull'effettiva virtuosità del nostro comune, giacché la gestione dei tamponi è a cura dell'ASL ed è riservata ai soggetti sintomatici. Ne consegue il dato che Piano di Sorrento, per motivi ignoti, è il paese più sintomatico della penisola.
La domanda quindi che necessiterebbe di risposta è: «Questo dato è preoccupante»?
La seconda osservazione riguarda il prosieguo dell'intervista che tratta dell'U.S.C.A. e della Clinica San Michele.
Diversi cittadini mi hanno scritto entusiasti dell'iniziativa; dalle loro parole ho appreso quindi che non si è ben inteso cosa sia un U.S.C.A. e terrei a puntualizzare alcune cose nell'unico interesse di dare una più completa informazione.
Per dar modo di fornire il giusto servizio di Continuità Assistenziale (già Guardia Medica) ai soggetti non contagiati dal Covid-19, con il DL 14 del 9 marzo scorso, si è previsto di costituire una Unità Speciale presso una struttura di Continuità Assistenziale già esistente, per ogni 50.000 abitanti (n.d.r. art. 8 del decreto).
In questa struttura convogliano tutti i medici impegnati sul territorio sorrentino, nelle operazioni di lotta al virus, compreso i cosiddetti tamponi, da effettuare a domicilio.
La struttura non sarà aperta al pubblico e non prevede alcun posto letto o ricovero.
È piuttosto da attenzionare il fatto che l'ASL NA3 SUD sia stata finora inadempiente, e abbia di fatto lasciato sguarnita tutta la penisola sorrentina, essendo già presenti in zona tre strutture di Continuità Assistenziale (Massa Lubrense, Meta, Vico Equense), presso le quali istituire una U.S.C.A.
Ciò è quanto desideravo precisare, voglia gradire distinti saluti

Salvatore Mare
Consigliere Comunale


giovedì 16 aprile 2020

SOCIALPOLITIK


Mi sembra più che giusto rendere conto ai cittadini del proprio operato, laddove non si appare giacché segregati in casa per ovvi motivi, e sia inoltre finora negato il confronto fra le varie componenti politiche.
Per correttezza istituzionale commenterò solo quanto realmente fatto o partecipato, e del tentativo di portare il proprio contributo a una discussione mai cominciata e che non può essere relegata a post, commenti e risposte sui social network.
Queste le mie note inviate per conoscenza a tutte le forze politiche, trovando riscontro nel solo Antonio D'Aniello, con il quale è ovviamente nata una spontanea collaborazione, al fine di portare vedute anche differenti e di conseguenza accrescere un dibattito consiliare.
L'isolamento dell'esecutivo comunale è un dato di fatto, e nel rendere conto a voi cittadini ecco quanto finora prodotto:



lunedì 13 aprile 2020

URBI ET ORBI

Questo periodo di isolamento forzato, sta amplificando il fenomeno vita virtuale, rendendo le nostre giornate sempre più social e meno socievoli.
Ultima la condivisione del video con gli auguri Pasquali del parroco della Basilica di San Michele Arcangelo, che decontestualizzati rendono il tutto buffo e bizzarro. Veramente non comprendo cosa spinga a condividere compulsivamente, a ridicolizzare, a contribuire alla bullizzazione, in un periodo in cui la viralizzazione che ci dovrebbe preoccupare non è quella virtuale, bensì quella effettiva del Covid.
Don Pasquale nella Basilica "rigorosamente" vuota.
E così passano in secondo piano fatti ben più significativi, dove il giusto messaggio del sacerdote, fatto nel rispetto totale delle disposizioni suggerite dal momento pandemico, è scioccamente deriso; al contrario del sindaco di Meta, che con l'auto della Polizia locale porta in giro il parroco, nel completo disprezzo delle norme, senza mascherina, senza guanti, senza tenere le debite distanze, addirittura acclamato nella sua diretta facebook, lì dove si invoca il passaggio della pubblica benedizione, clericale e laico-politica. E chi se ne importa se persino il Santo Padre ha tenuto tutte le celebrazioni di questa Santa Pasqua nell'atmosfera surreale di un Vaticano blindato a porte sbarrate.
«Potete benedire in casa il ramo di ulivo» è stata l'indicazione del Papa, a sottolineare per chi non avesse ben compreso la serietà dell'emergenza e di come andasse affrontata!
Nella Chiesa di Mortora invece, si sono suonate le campane. Usanza bellissima e da non perdere, che non oso criticare: ma era il caso di essere in più persone, a contatto e senza alcuna precauzione se non delle mascherine, per giunta mal indossate?
E il Sindaco Iaccarino, taggato nel video, perché tace?
Allora mi faccio portavoce delle tante persone che mi hanno contattato segnalandomi questi evidenti “strappi” alle regole che potrebbero costare caro, non solo in termini di salute, ma anche in soldoni, dato che potrebbero prolungare la chiusura delle attività imprenditoriali locali.
Anche all'economia bisogna pensare, laddove per ordinanza regionale si vieta il commercio di una semplice pizza margherita, ma non del pane (giustamente); se a questi provvedimenti che paiono contraddittori aggiungiamo anche il carico di comportamenti scriteriati, e se poi provengono dal primo cittadino che dovrebbe essere esempio integerrimo!
Allora concludo con i miei sinceri ringraziamenti a Don Pasquale per i suoi “seri” auguri: le giungano anche i miei più affettuosi, in ritardo, ma come tanti altri, non sono stato capace di tenere il suo passo.

mercoledì 8 aprile 2020

IL POST CANCELLATO


«Il governo ha concluso che il rapido diffondersi dell'infezione del coronavirus in tutta la nazione poteva portare gravi conseguenze alla salute e all'economia del Paese».
Con queste parole il primo ministro giapponese Shinzo Abe, ha dichiarato lo stato d'emergenza covid-19 a Tokyo, Osaka e altre 5 prefetture. In sostanza in quasi tutto il Giappone si chiudono tutte le attività non indispensabili e si intima ai cittadini di restare in casa; tutto ciò mentre Mosca è paralizzata e il Sindaco della capitale russa Sergei Sobianin, proroga il regime di auto-isolamento fino al 30 aprile incluso.
Per chi si stesse chiedendo cosa c'entra il titolo con l'incipit internazionale di questo articolo, vengo subito al punto.
Il 17 marzo scorso, a seguito dei video imbecilli che diffondevano le capacità miracolose di alcuni farmaci dal costo esiguo, nello specifico il russo Arbidol e il giapponese Avigan, scrivevo un post ironico sulla mia bacheca personale di Facebook, invitando chi leggesse a restare in casa e non credere a queste false notizie, continuando a comportarsi in maniera responsabile per sé stessi e per gli altri.
Nel giro di tre ore ebbi moltissimi riscontri, nel contempo notai che in troppi forse si erano fermati all'immediatezza della foto, e forse in tanti non abbiano voluto far notare la mia ignoranza, credendo che avessi sbagliato a scrivere "gomblotto": tutto ciò in una ipotesi buonista.
Fatto sta che la mia ironia non fu colta e dovetti cancellare il post, giacché in un numero cospicuo di commenti, si sosteneva l'assurda tesi complottistica e il messaggio risultante era quindi per me devastante.
Il tempo è galantuomo, ma quel che mi preme sottolineare non è il dato oggettivo che avevo palesemente e logicamente ragione, ma sul come sia possibile immaginare che a fronte di una pillolina di pochi euro, un governo possa ignorare tale cura e lasciar morire migliaia di persone, inoltre lanciando un intero paese nel baratro oscuro di quella che sarà una delle più gravi crisi economiche mai occorse.
Il caos non serve a nessuno, ancor meno in questo periodo di massima instabilità, anche emotiva, quindi non contribuiamo a diffondere false notizie e ad intasare inutilmente smartphone e terminali: selezioniamo, verifichiamo, e non cediamo all'istinto del primo click.
La condivisione delle informazioni è una cosa seria, nella sua pratica virtuosa è riposta parte del futuro della nostra stessa esistenza, non releghiamola ad un attimo ludico, amplificando l'indifferenza di un semplice gesto quale può essere un click.



martedì 7 aprile 2020

UNA GRANDE CITTÀ

Dove comincia Sorrento

Questa pandemia sta mettendo a nudo tutte le criticità e le incoerenze del nostro sistema.
Complotti a parte cui non ho mai dato credito, c'è da registrare che questo virus sta combattendo una guerra contro l'uomo, e parallelamente contro tutto quello che questi ha costruito o, a seconda dei punti di vista, distrutto.
Natura rivoluzionaria a parte, c'è da registrare l'ovvietà mai troppo poco evidenziata, che il sistema politico clientelare ha fatto sì che si occupassero ruoli d'importanza strategica non per valori meritocratici, ma per mera appartenenza e convenienza ad una fazione piuttosto che ad un'altra. E alla prima emergenza, qualsiasi essa sia, chi ne paga caramente lo scotto è soprattutto la fascia più economicamente debole della popolazione.
Questo avviene di grado per ogni livello istituzionale, fino a giungere agli enti locali, i nostri comuni. Qui i sindaci di borghi più o meno vasti, si arroccano su posizioni di potere acquisito, sfaldando una comunità che per quanto storicamente contrapposta per meri e futili campanilismi, si ritrova a fare i conti con una discontinuità e una tale dissimilitudine di vedute, che creano solo disagi alla cittadinanza della penisola sorrentina. Basti pensare alla "competitività" in merito alle ordinanze sindacali, diverse per forma e contenuti in ogni singolo comune.
In conclusione, auspico che questo periodo drammatico possa essere d'insegnamento, e faccia comprendere l'importanza e la necessità di avere una guida univoca, che possa essere e trovare consistenza nella piena alternanza democratica. Ciò deve sfociare in un programma unico per la penisola sorrentina, che non possa prescindere dall'avere un solo Sindaco, una sola Giunta, un solo Consiglio Comunale, consci che quest'ultimo è l'unico luogo deputato per adottare le scelte strategiche e per fare dei comuni del comprensorio una grande città. Una città che con i suoi numeri possa essere una realtà nazionale, e non relegarsi ai ruoli di piccoli comuni, che come questuanti scappellati mendicano l'esiguità al governatore o al primo ministro di turno.
Sono carottese: ciò non m'impedisce d'essere napoletano, italiano, europeo e cittadino del mondo.

mercoledì 1 aprile 2020

AMMINISTRATORI: RINUNCIATE ALLE INDENNITÀ


La solidarietà va stimolata con fatti visibili e riscontrabili, non con le chiacchiere, quindi non si accampino scuse, i politici facciano la propria parte e non si limitino a dispensare dispositivi altrui i quali, è bene sottolinearlo, provengono da fonti pubbliche.

Alcuni esempi vicini.
Þ "Oltre ai soldi stanziati per noi dal Governo per i buoni spesa, abbiamo deciso di mettere a disposizione dei nostri cittadini anche le nostre indennità, la mia, quella del presidente del Consiglio Comunale e della Giunta". Il Sindaco di Cardito, Giuseppe Cirillo – Napoli 30.3.2020
Þ Nella mia città è attiva una rete di solidarietà incredibile. Ho deciso di donare i primi 1000 euro del mio stipendio all’associazione Occhi di Claudio, per sostenere le famiglie in difficoltà con la Spesa Solidale. Il deputato Luigi Gallo – Torre del Greco 30.3.2020
Þ Oggi ho donato alla Croce Rossa Italiana Comitato di Pompei € 1000,00. Sono tante le iniziative di solidarietà intraprese in questi giorni e penso che la politica, oltre a lavorare sodo quotidianamente per il bene dei cittadini, debba anche dare il buon esempio. La senatrice Virginia La Mura – Pompei 30.3.2020

Qui penisola sorrentina.
La distanza che intercorre fra la maggior parte dei politici e i cittadini, è palpabile.
Questo governo, a mio parere l’unico che abbia veramente adottato misure in favore del popolo e non dei grandi gruppi industriali, ha giustamente fatto si che giungessero nel più breve tempo possibile i sostegni alle famiglie in difficoltà, anticipando i fondi di solidarietà comunale, concedendo per un loro rapido utilizzo discrezionalità agli Enti locali.
Sindaci e Assessori stanno svolgendo né più né meno che il loro compito, eppure appaiono quali grandi benefattori dispensatori di buoni spesa destinati a sfamare la popolazione stremata.
Ma quanti hanno risposto al mio appello di rinunciare alle retribuzioni?
Eppure la maggior parte di loro percepisce già uno stipendio derivante dalla propria professione.
Per il tempo di questa emergenza sarebbe grave rinunciare all’altra metà degli indennizzi?
Per coloro invece che svolgono la propria funzione a tempo pieno percependo l’intera indennità, perché non rinunciarne almeno a metà?
Il mio gesto simbolico l’ho fatto, ho rinunciato a percepire i gettoni di presenza per tutto l’anno 2019; è vero, si tratta di poche centinaia di euro, ma per chi vive di stipendio fra l’altro precario, è una rinuncia, e prima di farlo ho dovuto necessariamente consultare la mia famiglia.
Se questi gesti diventassero normalità, mai nessuno potrebbe additarli quali meri atti propagandistici.