martedì 28 luglio 2020

INCOMPRESI O INCOMPRENSIBILI?

Questione concessione graduatoria assunzione Agenti di Polizia Municipale; la risposta scritta alla nostra interrogazione (n.d.r. Antonio D’Aniello – Salvatore Mare) non ha dipanato la matassa, ma ha evidenziato che il dato che regni l’arte dell’improvvisazione e che manchi dialogo fra gli stessi uffici comunali carottesi, è ormai più di una mera sensazione.
La conferma, dopo la risposta contraddittoria ai tagli radicali delle jacarande di via Mercato, si è avuta con la recente replica alla mancata concessione della sopracitata graduatoria all’Ente comunale Stabiese.
Parafrasando allegoricamente, ecco quel che è accaduto.
Comune di Castellammare di Stabia (CCS): «Stiamo cercando una Fiat Panda nuova, e sappiamo che ne avete una in garage al momento inutilizzata».
Comune di Piano di Sorrento (CPS): «Si, eccovi tutte le caratteristiche corredate da foto».
CCS: «Perfetto: ci siamo riuniti e abbiamo deciso di prenderla; attendiamo vostre per il passaggio di proprietà».
CPS: «Ci spiace, ma abbiamo parlato con il garagista e ha detto che gli potrebbe servire, quindi non è in vendita. Al limite ve la possiamo dare dopo averla usata un po’, ma non sappiamo quando».
CCS (domanda mai “ufficialmente” posta): «Allora che ci avete mandato a fare le foto e le caratteristiche»?
Eh già, questo è quel che è accaduto in sostanza: Castellammare chiede la graduatoria, Piano gliela invia, Castellammare dichiara l’interesse, Piano gliela nega.
In questo intreccio anche gli Enti locali di Sant’Antonio Abate (escluso) e Massa Lubrense, proprio lì dove il comandante della Polizia locale è la Russo, la stessa che è anche assessore alla responsabilità e diritti sociali a Piano di Sorrento, nonché consorte del funzionario che ha inviato la graduatoria.
Un papocchio peninsulare, e verrebbe da ridere se non fosse che dietro quei nomi in lista ci siano persone in carne ed ossa che attendono di essere assunte, con le loro lecite esigenze, aspettative e aspirazioni, e che assolutamente non meritano di essere trattate come pedine da muovere sulla scacchiera politica dei palazzi comunali.



sabato 25 luglio 2020

NON LA PIANTIAMO


Lo stesso ufficio che ha affermato che i tagli radicali che hanno danneggiato le Jacarande di via Mercato sono stati inflitti per errore, attribuisce agli interroganti detta asserzione.

“Oggi le comiche” nella risposta del tecnico istruttore geom. Mariano Severi, vista dal Responsabile del V Settore arch. Francesco Saverio Cannavale, lo stesso architetto che con nota protocollata in risposta al WWF, ha asserito che le Jacarande di via Mercato hanno subito «per errore gravi tagli radicali».
Chiara l’incongruenza giacché, da quanto esposto nei documenti, si attesta che i tagli radicali sono stati effettuati “scientemente” durante la lavorazione dei marciapiedi e, in antitesi, per “errore” nella richiesta dei fondi metropolitani per la ripiantumazione.
C’è qualcosa che non va, ne riparleremo a breve in consiglio.

Estratto da documento
  


sabato 4 luglio 2020

UN PARCO VERDE NON È UN PARCO GIOCHI


Due pagine piene dedicate da un settimanale locale alla nostra amministrazione comunale; due pagine che fanno e faranno discutere giacché narrano della pedonalizzazione di Piazza Cota a favore dei ristoratori, dei parcheggi alla Tito nelle aree verdi private, dei lavori sul Corso Italia in pieno luglio, della politica dei fatti intesa a suo modo dal nostro Sindaco.
Tutte cose sulle quali a breve ci confronteremo e di cui scriverò, ma l’articolo che mi ha fatto più riflettere è quello sulla imminente riapertura di tutti i parchi pubblici cittadini.
Caspita, occorreva un mio video di sputtanamento per ottenere il risultato? A saperlo lo facevo prima.
A ben leggere però, la colpa sarebbe da attribuire tutta al lockdown Covid, un periodo di blocco che notoriamente a Carotto dura da oltre tre lustri, almeno stante ai risultati finora ottenuti.
Mi rendo conto, nel seguito della lettura, che si tratta della solita improvvisazione e della riapertura al caldo sole estivo più o meno propinata a periodi alterni, visto che la paventata riapertura del Parco Agrumeto San Michele, sarà affidato al Forum dei Giovani; ma solo “provvisoriamente”, forse nell’attesa che si perfezioni l’edificazione dell’ennesimo parcheggio, magari annesso al palazzo ex Italmare, ora Aponte.
Così come il Parco di Legittimo, abbandonato al suo destino e riportato all’attenzione da una lettera indirizzatami da un genitore, che vedeva il giardino abbandonato a se stesso e perennemente chiuso, seppur pubblicamente illuminato a sera.
Poi c’è il parco “cementificio” San Michele, che pare si doterà di attrezzature e di giochi che ne faranno una “attrazione” per il pubblico.
Sarà poi la volta del Parco Petrulo, lì c’è in cantiere un progetto ancora più “impegnativo” per dotarlo di servizi e addirittura di un’area coperta.
Onestamente, credo che bisognerebbe uscire un attimo dai confini locali e andare in giro per il mondo, anche virtualmente visti i tempi e i costi, ma anche semplicemente nelle vicinanze, ad ammirare e apprendere cosa significa un parco verde, e distinguerlo dalla concezione nostrana del parco giochi.
Un parco verde è un luogo dove ci si può ristorare, ritemprarsi lasciando alle spalle lo stress cittadino, respirare a pieni polmoni della funzione clorofilliana, ripararsi dalla calura estiva al fresco delle verdi chiome, o semplicemente ammirare i colori e le sensazioni delle altre stagioni.
Un luogo dove l’acqua possa essere protagonista con i suoi giochi e percorsi naturali, un laghetto con anfibi e pesci d’acqua dolce e piante acquatiche, un colorato pergolato fiorito, insomma il posto giusto dove potersi rilassare, magari leggere un libro, o portare i nipotini per insegnare loro il rispetto per la natura e tutti gli esseri viventi.
Come siamo lontani da tutto ciò.