Credevamo di aver toccato l’apice o, a seconda dei punti di vista il
fondo, con il conferimento all’EAV (già Circumvesuviana) del premio promosso
dal Museo Correale, in collaborazione con il Comune di Sorrento, la
Federalberghi Penisola Sorrentina, l’A.B.B.A.C. e La Grande Onda; invece è di
poche ore fa la notizia del premio IndustriaFelix, conferito alla GORI nella categoria “Energia e Utility”, concesso secondo
una serie di criteri stabiliti dal Cerved Group Score.
«Il Cerved Group S.p.A. è un gruppo con sede a San Donato Milanese che
opera come agenzia di informazioni commerciali: valuta la solvibilità e il
merito creditizio delle imprese, monitora e gestisce il rischio di credito
durante tutte le fasi e definisce strategie di marketing. Cerved opera come
agenzia di rating tramite Cerved Rating Agency S.p.A.» (Wikipedia).
Le parole dell’AD Giovanni Paolo Marati il quale, nello gioire per il
riconoscimento che GORI, a suo dire, ha profuso nella gestione virtuosa del
proprio assetto finanziario, e nell’ottica della creazione di valore condiviso,
ha inoltre affermato che: «Gestire il servizio idrico integrato di 74 comuni
della Campania, è per noi una sfida costante che cerchiamo di affrontare avendo
ben chiari i valori quali trasparenza, efficienza e tutela del territorio, dell’ambiente
e della comunità».
Nel frattempo cresce la nostra rabbiosa incredulità per l’ennesimo
premio che sa di beffa, ciò anche alla luce delle bollette esose recapitate
ultimamente, domani si terranno le elezioni dei componenti decaduti del Consiglio
di Distretto Sarnese Vesuviano.
Fra i candidati il Sindaco di Meta Giuseppe Tito, ma non fra le fila
della lista COMUNI PER L’ACQUA PUBBLICA, bensì in quella ACQUA: TUTELA DI TUTTI.
Non è una novità, ma la cosa cozza con la sua iniziale adesione, sotto
la spinta dei comitati dell’acqua, alla rete dei sindaci per l’acqua pubblica.
Abbiamo provato a compulsare i sindaci sorrentini, io stesso giorni fa
ho scritto a Iaccarino chiedendogli di sostenere la lista dei sindaci per l’acqua
pubblica, ma ne immagino l’esito: il tritacarte.
Infatti, alle elezioni del 2016 indette per la rappresentanza
sindacale al consiglio di distretto (cd. legge Bonavitacola), la penisola
sorrentina scelse di puntare sul sindaco di Sorrento Giuseppe Cuomo, sostenuto
sia da Giuseppe Tito, sia da Vincenzo Iaccarino. La cosa è stata mai digerita
dai comitati per l'acqua pubblica giacché Cuomo era iscritto (e fu eletto)
nella lista pro GORI, e l'appoggio di Tito e Iaccarino fu considerato un vero e
proprio tradimento, visto che entrambe i comuni facevano parte della rete dei
sindaci per l'acqua pubblica…
Chi desiderasse approfondire, può farlo qui (articolo del 20gennaio 2019).