mercoledì 16 marzo 2022

UNA VERITÀ PER TUTTI

Assistiamo all’inverosimile farsa dell’inconcepibile.
Onore, parola, dovere, non hanno più posti pregnanti nei valori, per tutto c’è una giustificazione, ogni notizia è propaganda e sempre più spesso lascia spazio alla mistificazione dei fatti.
Rassegniamoci, non sappiamo nulla, la verità non esiste, è oscurata dal tifo indotto per simpatia, vuoi per i rossi, vuoi per i neri, vuoi per gli azzurri, e poco importa se vengono calpestati diritti sacrosanti acquisiti con lotte anche sanguinose nel corso dei secoli della cosiddetta evoluzione umana.
Penso al discriminatorio “green book” che tanto scandalizza “ora” ma normalissimo negli anni ’60, e per assonanza non solo per mancanza di fantasia nel titolo, al pass di stato necessario per lavorare e, di riflesso, per sopravvivere.
Però c’è Jorit (si, quello del murales di Lucio Dalla a Sorrento) che dipinge Dostoevskij sulla facciata dell’istituto Righi accompagnando l’opera con un testo di Pasolini, in contrapposizione ad altri luoghi di cultura che cancellano corsi o bandiscono testi russi. La dirigente scolastica Giovanna Marciano dirà: «Sento la responsabilità di questo lavoro, siamo il contrario della Bicocca, per noi la cultura è universale».
Questa è la rappresentazione della Napoli capitale che ci distingue e che amo, non quella dello spettacolo farsesco di città metropolitana che ci costringe, dopo la legge Delrio, ad assistere quali spettatori impotenti alle elezioni dell’ex provincia, alle spartizioni di incarichi con accordi fra poteri che abbiamo nostro malgrado contribuito a consolidare, con il nostro voto e la nostra delega in bianco.
Il potere logora chi non ce l’ha, nel senso che usura il popolo con una finta democrazia, che si palesa nella sua inefficacia in modo evidente con le elezioni di secondo livello: sarebbe interessante sapere quanti cittadini di Napoli e provincia ne hanno una conoscenza consapevole.
Permettetemi di non partecipare, di esternare questo mio sentimento di nausea non per quanto accaduto a Josi Della Ragione, che conosco così come tanti altri interpreti a causa dei miei trascorsi nel fu M5S, da attivista prima e consigliere comunale poi, ma per i comportamenti tenuti da nostro malgrado rappresentanti, i quali hanno la capacità di sconfessare le loro stesse idee; credibilità zero, ma che sarà purtroppo resettata dalla memoria degli elettori alle prossime politiche.
La coerenza dovrebbe essere il vessillo da sbandierare, ma la politica, questa politica ormai ha sempre meno credibilità e si nutre della dissociazione dalla vita reale; siamo ormai giunti alla fase dell’abbandono?

«Bisogna cambiarlo questo mondo.
Fra’ Ciccillo è questo che non avete capito. Un giorno verrà un uomo dagli occhi azzurri e dirà: "Sappiamo che la giustizia è progressiva e sappiamo che man mano che progredisce la società, si sveglia la coscienza della sua imperfetta composizione e vengono alla luce le disuguaglianze stridenti e imploranti che affliggono l’umanità".
Non è forse questa avvertenza, della disuguaglianza fra classe e classe, fra nazione e nazione, la più grave minaccia della pace»? – Pier Paolo Pasolini