Questione concessione graduatoria assunzione Agenti di Polizia
Municipale; la risposta scritta alla nostra interrogazione (n.d.r. Antonio D’Aniello
– Salvatore Mare) non ha dipanato la matassa, ma ha evidenziato che il dato che regni l’arte dell’improvvisazione e che manchi dialogo fra gli stessi uffici comunali carottesi, è ormai più di una mera sensazione.
La conferma, dopo la risposta contraddittoria ai tagli radicali delle jacarande di via Mercato, si è avuta con la recente replica alla mancata concessione della sopracitata graduatoria all’Ente comunale Stabiese.
Parafrasando allegoricamente, ecco quel che è accaduto.
Comune di Castellammare di Stabia (CCS): «Stiamo cercando una Fiat Panda nuova, e sappiamo che ne avete una in garage al momento inutilizzata».
Comune di Piano di Sorrento (CPS): «Si, eccovi tutte le caratteristiche corredate da foto».
CCS: «Perfetto: ci siamo riuniti e abbiamo deciso di prenderla; attendiamo vostre per il passaggio di proprietà».
CPS: «Ci spiace, ma abbiamo parlato con il garagista e ha detto che gli potrebbe servire, quindi non è in vendita. Al limite ve la possiamo dare dopo averla usata un po’, ma non sappiamo quando».
CCS (domanda mai “ufficialmente” posta): «Allora che ci avete mandato a fare le foto e le caratteristiche»?
Eh già, questo è quel che è accaduto in sostanza: Castellammare chiede la graduatoria, Piano gliela invia, Castellammare dichiara l’interesse, Piano gliela nega.
In questo intreccio anche gli Enti locali di Sant’Antonio Abate (escluso) e Massa Lubrense, proprio lì dove il comandante della Polizia locale è la Russo, la stessa che è anche assessore alla responsabilità e diritti sociali a Piano di Sorrento, nonché consorte del funzionario che ha inviato la graduatoria.
Un papocchio peninsulare, e verrebbe da ridere se non fosse che dietro quei nomi in lista ci siano persone in carne ed ossa che attendono di essere assunte, con le loro lecite esigenze, aspettative e aspirazioni, e che assolutamente non meritano di essere trattate come pedine da muovere sulla scacchiera politica dei palazzi comunali.
martedì 28 luglio 2020
INCOMPRESI O INCOMPRENSIBILI?
sabato 25 luglio 2020
NON LA PIANTIAMO
Lo stesso ufficio che ha affermato che i tagli radicali che hanno
danneggiato le Jacarande di via Mercato sono stati inflitti per errore,
attribuisce agli interroganti detta asserzione.
“Oggi le comiche” nella risposta
del tecnico istruttore geom. Mariano Severi, vista dal Responsabile del V
Settore arch. Francesco Saverio Cannavale, lo stesso architetto che con nota
protocollata in risposta al WWF, ha asserito che le Jacarande di via Mercato hanno
subito «per errore gravi tagli radicali».
Chiara l’incongruenza giacché, da
quanto esposto nei documenti, si attesta che i tagli radicali sono stati
effettuati “scientemente” durante la lavorazione dei marciapiedi e, in
antitesi, per “errore” nella richiesta dei fondi metropolitani per la
ripiantumazione.
C’è qualcosa che non va, ne riparleremo
a breve in consiglio.
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Estratto da documento |
sabato 4 luglio 2020
UN PARCO VERDE NON È UN PARCO GIOCHI
Due pagine piene dedicate da un settimanale locale alla nostra amministrazione
comunale; due pagine che fanno e faranno discutere giacché narrano della
pedonalizzazione di Piazza Cota a favore dei ristoratori, dei parcheggi alla
Tito nelle aree verdi private, dei lavori sul Corso Italia in pieno luglio, della
politica dei fatti intesa a suo modo dal nostro Sindaco.
Tutte cose sulle quali a breve ci confronteremo e di cui scriverò, ma
l’articolo che mi ha fatto più riflettere è quello sulla imminente riapertura
di tutti i parchi pubblici cittadini.
Caspita, occorreva un mio video di sputtanamento per ottenere il
risultato? A saperlo lo facevo prima.
A ben leggere però, la colpa sarebbe da attribuire tutta al lockdown
Covid, un periodo di blocco che notoriamente a Carotto dura da oltre tre lustri,
almeno stante ai risultati finora ottenuti.
Mi rendo conto, nel seguito della lettura, che si tratta della solita
improvvisazione e della riapertura al caldo sole estivo più o meno propinata a
periodi alterni, visto che la paventata riapertura del Parco Agrumeto San
Michele, sarà affidato al Forum dei Giovani; ma solo “provvisoriamente”, forse
nell’attesa che si perfezioni l’edificazione dell’ennesimo parcheggio, magari
annesso al palazzo ex Italmare, ora Aponte.
Così come il Parco di Legittimo, abbandonato al suo destino e
riportato all’attenzione da una lettera indirizzatami da un genitore, che
vedeva il giardino abbandonato a se stesso e perennemente chiuso, seppur
pubblicamente illuminato a sera.
Poi c’è il parco “cementificio” San Michele, che pare si doterà di
attrezzature e di giochi che ne faranno una “attrazione” per il pubblico.
Sarà poi la volta del Parco Petrulo, lì c’è in cantiere un progetto
ancora più “impegnativo” per dotarlo di servizi e addirittura di un’area coperta.
Onestamente, credo che bisognerebbe uscire un attimo dai confini
locali e andare in giro per il mondo, anche virtualmente visti i tempi e i costi,
ma anche semplicemente nelle vicinanze, ad ammirare e apprendere cosa significa
un parco verde, e distinguerlo dalla concezione nostrana del parco giochi.
Un parco verde è un luogo dove ci si può ristorare, ritemprarsi lasciando
alle spalle lo stress cittadino, respirare a pieni polmoni della funzione
clorofilliana, ripararsi dalla calura estiva al fresco delle verdi chiome, o
semplicemente ammirare i colori e le sensazioni delle altre stagioni.
Un luogo dove l’acqua possa essere protagonista con i suoi giochi e
percorsi naturali, un laghetto con anfibi e pesci d’acqua dolce e piante
acquatiche, un colorato pergolato fiorito, insomma il posto giusto dove potersi
rilassare, magari leggere un libro, o portare i nipotini per insegnare loro il
rispetto per la natura e tutti gli esseri viventi.
Come siamo
lontani da tutto ciò.
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