martedì 27 novembre 2018

CERCO UN CENTRO DI SANITÀ PERMANENTE...


Piano di Sorrento - Potrebbe cantare un inedito Battiato, ma per la sanità in penisola sorrentina c'è poco da suonare e stare allegri.
La situazione del centro di sanità mentale di via del Mare è stata scientemente ignorata, producendo quel che si è palesato immediatamente, la chiusura.
Nel tralasciare il pastrocchio Sebastiano Donnarumma, dirigente che firmò una determina con la quale venivano affidati lavori di manutenzione straordinaria dell'edificio per € 120.000,00, mentre non solo l'ASL NA3 SUD ne annunciava la dismissione, ma anche la legge vieta all'Azienda di adeguare strutture in fitto, citato così, giusto per dare un cenno e far comprendere com'è gestita la nostra azienda sanitaria locale, chiedo: «Qual è stata la produzione di atti delle forze politiche»?
A quanto mi risulta una missiva ricognitrice di Valeria Ciarambino, membro della Commissione Sanità in Regione Campania e in quota M5S, che se pur sollecitata, appare molto più "grintosa" per fatti riguardanti l'ASL NA1.
La risposta della dr.ssa Costantini presumibilmente l'ha soddisfatta, ma non chi ha letto in quella risposta il modo di trattare i pazienti, numeri sparsi qui e là, e di cui tratterò in chiusura. E nemmeno ha accontentato chi chiedeva una soluzione peninsulare che non prevedesse la "deportazione" degli ospiti.
Poi la lettera resa pubblica del consigliere regionale Alfonso Longobardi in quota PD, così per buttare fumo negli occhi, come se lui non potesse parlare direttamente con il Commissario Straordinario nonché Governatore Vincenzo De Luca.
Dicesse apertamente che in questo caso, è in contrasto con la politica in materia sanitaria adottata dal suo Presidente, altrimenti scrivere serve solo alla propaganda.
Poi i Sindaci dei comuni peninsulari; chiamati a rispondere ad una domanda che li ha visti impreparati, inermi, consentendo con il loro silenzio di lasciare sguarnita un'area vasta con più di 80.000 residenti.
Isolati, quasi rinchiusi a raccolta nelle stanze dell'ARIPS, mentre i cittadini riversati in via degli Aranci manifestavano contro la chiusura del centro.
Avevo chiesto di partecipare come uditore agli incontri, non che avessi potuto più di tanto, però avrei dato risposte a chi stando fuori, chiedeva conto, visto l'imbarazzante mutismo; non so chi abbia posto il veto visto che Iaccarino aveva in un primo momento acconsentito, salvo poi ignorarmi. Resteremo con i nostri dubbi e mai conosceremo la vastità delle proposte illuminate.
In chiusura torno sulla risposta della dr.ssa Antonietta Costantini al M5S:
«La problematica dell'UOCSM di Sorrento è precipuamente costituita dalla mancanza dei requisiti minimi previsti dalla normativa vigente per procedere all'ottenimento dell'autorizzazione all'esercizio dell'attività sanitaria ed eventualmente accedere successivamente alle procedure di accreditamento, così come previsto dalla normativa nazionale e regionale. - e ancora - Gli uffici tecnici aziendali hanno, a più riprese, segnalato il mancato rispetto dei requisiti minimi strutturali necessari per l'espletamento dell'attività sanitaria. La struttura, peraltro in fitto, non è nemmeno facilmente adeguabile per le oggettive caratteristiche della stessa e d'altra parte l'Azienda non può procedere ad adeguare strutture in fitto...» (sic)
Ora, considerato che "l'enumerazione" dei residenti nella SIR fornita consta di 11 elementi, di cui uno in procinto di trasferimento in accordo con il sindaco di Massa Lubrense in alloggio comunale non da SIR, bensì da utente senza fissa dimora, appare lampante che gli "ospiti" siano 10, e che la richiesta dei requisiti minimi previsti dalla normativa vigente e quindi del "DPR del 1/11/1999", in Appendice 2 - REQUISITI STRUTTURALI E TECNOLOGICI PER LE STRUTTURE DEL DSM - Presidi di tutela della salute mentale - Struttura residenziale psichiatrica, indica i - Requisiti minimi strutturali:
«Per strutture fino a 10 posti letto caratteristiche delle civili abitazioni ed organizzazione interna che garantisca sia gli spazi e i ritmi della normale vita quotidiana, sia le specifiche attività sanitarie, con spazi dedicati per il personale, per i colloqui e per le riunioni».
Allora, di cosa parliamo? Chi ha soddisfatto questa risposta?


martedì 20 novembre 2018

LA VOCE DEL MARE


Piano di Sorrento: 16 novembre - Torre del Greco: 8 novembre 2018
Ai due incontri preposti a raccogliere suggerimenti dei marittimi sul come risollevare il comparto, è intervenuto il deputato Luigi Gallo presidente della Commissione Cultura alla Camera.
Da un luogo di grande cultura e tradizione marinara quale Piano di Sorrento, la proposta, a coronamento degli sforzi sostenuti dai marittimi provenienti anche da Viareggio, come ad accomunare le due città i cui istituti nautici sono stati gli ultimi a tenere in vita i progetti Orione, poi sciaguratamente aboliti anziché implementarli, dalla riforma Gelmini.
L'ha enunciata senza possibilità di equivoci il portavoce del M5S: 
«In sostanza bisogna riscrivere la legge del mare articolo per articolo, tutti insieme, con voi esperti del settore».
Personalmente, ho tenuto a sottolineare che non c'è guerra con gli armatori, anzi, il marittimo ha tutto l'interesse affinché le compagnie prosperino e possano aumentare addirittura l'offerta lavorativa, ma ciò non può e non deve corrispondere al nuovo schiavismo.
Quel che di significativo è emerso, particolarmente dall'incontro carottese, è stato ben esposto dai capitani marittimi intervenuti, rappresentanti in gran parte della locale Associazione Gente di Mare e della viareggina LMCT (Lavoratori Marittimi della Costa Tirrenica):
  • Applicazione del MLC (Maritime Labour Convention)
  • Applicazione pedissequa della traduzione ufficiale del codice STCW (Standard of Training, Certification and Watchkeeping for seafarers) 
  • Riunificazione delle divisioni fra le categorie naviganti della marina mercantile
  • Introduzione del reddito minimo europeo
  • Vincolo dei contratti di continuità di lavoro verso le compagnie armatrici.

Tutto ciò va ad inserirsi nell'impianto normativo che dovrà necessariamente prevedere l'attuazione dell'osservatorio nazionale del lavoro marittimo, la reintroduzione dei titoli professionali, la formazione scolastica statale sia tecnica sia professionale, la smilitarizzazione degli uffici della Gente di Mare, il welfare marittimo, e infine il diritto al voto.
La manifestazione è riuscita sotto tutti gli aspetti, se non per il ritiro della disponibilità della Casina dei Capitani di Meta dei propri locali, affidati in un primo tempo all'Associazione Gente di Mare per lo svolgimento della manifestazione; evidentemente si è già proiettati alla campagna elettorale delle amministrative metesi.
In chiusura di serata, da primo firmatario e promotore di una petizione popolare depositata insieme al senatore Sergio Puglia presso il Senato, ho dato la notizia che sarà prossimamente presentato, proprio ad iniziativa di Sergio Puglia, il disegno di legge sulle "Norme contenenti la disciplina dell'esercizio del diritto di voto da parte dei lavoratori marittimi imbarcati", affinché tutti i naviganti possano sentirsi pienamente cittadini italiani.