domenica 20 gennaio 2019

L'E.I.C. FA ACQUA - SARÀ PUBBLICA?


Piano di Sorrento - La Legge regionale n.15 del 2 dicembre 2015 «Riordino del servizio idrico integrato ed istituzione dell'Ente Idrico Campano», meglio conosciuta come legge Bonavitacola, ha creato ad arte non poco caos fra i cittadini che ignorano, oppure assistono inconsapevoli, specie in merito a ciò che "adesso" sta accadendo.
Con l'introduzione voluta da De Luca-Bonavitacola, la rappresentanza comunale al consiglio di distretto del nostro ambito sarnese-vesuviano, è stata ridotta a soli trenta elementi.
Alle ultime elezioni del 2016, i nostri primi cittadini, hanno avuto la possibilità di scegliere i rappresentanti da due liste, una era sostanzialmente schierata in favore della GORI e della privatizzazione dell'acqua, l'altra invece contraria e quindi per la ripubblicizzazione.
Per quanto riguarda la penisola sorrentina, si scelse di puntare sul sindaco di Sorrento Giuseppe Cuomo, sostenuto sia dal metese e consigliere metropolitano Giuseppe Tito, sia dal carottese Vincenzo Iaccarino. La cosa fu mal vista dai comitati per l'acqua pubblica giacché Cuomo era iscritto (e fu eletto) nella lista pro GORI, e l'appoggio di Tito e Iaccarino fu considerato un vero e proprio tradimento, visto che entrambe i comuni facevano parte della rete dei sindaci per l'acqua pubblica; quando si dice sottoscrivere un protocollo per pura convenienza politica e per mettere a tacere i cittadini.
Dopo questa premessa veniamo all'attualità.
Lo scorso dicembre il sindaco di San Giorgio a Cremano Giorgio Zinno e l'assessore di Torre del Greco Giuliana Di Fiore, si dimettevano dal consiglio di distretto.
Secondo i comitati per l'acqua pubblica, con queste dimissioni si è voluta ostacolare l'elezione del Coordinatore del distretto sarnese-vesuviano, facendo di fatto commissariare l'organismo; tutto ciò al fine d'impedire la dismissione della gestione privata GORI, sempre più reale e fattibile, data anche la recente sentenza del TAR, che ha dichiarato illegittimo il recupero delle partite pregresse, ossia del buco da 122 milioni di euro, generato nel lustro a cavallo del 2010 e del quale GORI pretendeva di rientrare facendolo pagare agli utenti.
Tornando al consiglio di distretto, è previsto che qualora si dimettano o decadano 10 membri, si debba provvedere a indire nuove elezioni per sostituirli, ed è quanto ha fatto con la determinazione n.2 del 9 gennaio 2019, il direttore generale dell'E.I.C. Vincenzo Belgiorno.
Sono state presentate due liste, in quella denominata "Comuni per l'acqua pubblica" convergono le forze il cui impegno è teso per la liquidazione della GORI e per la ripubblicizzazione dell'acqua.
In lista vi sono rappresentati i comuni di Casalnuovo, Nocera Inferiore, Pagani, Somma Vesuviana, Angri, Nocera Superiore, Volla, Mercato San Severino, Cercola, Fisciano, Castel San Giorgio, Cicciano, Roccapiemonte, Roccarainola, San Vitaliano, Scisciano, Bracigliano.
Per quanto riguarda Piano di Sorrento, nei giorni scorsi ho parlato con il Sindaco Iaccarino, invitandolo a ricordare il proprio impegno per l'adesione alla rete dei sindaci quando era all'opposizione, e non al voltafaccia di quando appoggiò Cuomo.
Con sconforto devo riportare il dato che egli non sapesse ci fossero queste nuove elezioni, e ciò la dice lunga sulla sensibilità dei sindaci locali per il tema acqua pubblica.
Ho comunque provveduto a inviargli la determinazione n.2/2019 augurandomi che mosso da un impeto come ai tempi dell'opposizione, possa votare (e non il solo Iaccarino) la lista "Comuni per l'acqua pubblica", e finalmente dare una spallata alla GORI e sancire ciò che l'Italia intera ha affermato con la consultazione referendaria del 2011: l'acqua è un bene comune, e come tale dev'essere pubblica.

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