Piano di Sorrento - Concentrati
su questioni nazionali, perdiamo contatto con i problemi locali.
I migranti, intere famiglie lasciate in balia degli elementi, e non ditemi che a bordo si sta bene; chi naviga ben conosce gli spazi dedicabili ad un'accoglienza d'emergenza.
I migranti, intere famiglie lasciate in balia degli elementi, e non ditemi che a bordo si sta bene; chi naviga ben conosce gli spazi dedicabili ad un'accoglienza d'emergenza.
Ma non desidero dibattere oltre giacché nel frattempo l'Aquarius
si avviava verso lidi ispanici, in penisola sorrentina e nell'indifferenza
totale, si consumava e si consuma un altro dramma, uno di quelli nostrani, uno
di quelli che non fanno rumore.
Abbiamo così assistito alle ultime passerelle politiche e, nel
contempo, alle prime drammatiche deportazioni di anime già fragili, che
dovranno per colpa di una classe politica inetta e insensibile, abituarsi a
nuove realtà, laddove già problematico è il vivere quotidiano, figuriamoci un
reinserimento in luoghi sconosciuti.
Insensibili è dir poco vista la scarsa attitudine dei nostri amministratori, a calarsi nei panni altrui quando si parla di fratelli difficili, vedi ad esempio recenti sviluppi a Piano di Sorrento sul Garante della persona con disabilità e sul PEBA.
Insensibili è dir poco vista la scarsa attitudine dei nostri amministratori, a calarsi nei panni altrui quando si parla di fratelli difficili, vedi ad esempio recenti sviluppi a Piano di Sorrento sul Garante della persona con disabilità e sul PEBA.
Così, con la morte nel cuore, ricordo quando chiesi al Sindaco
Iaccarino di partecipare all'incontro fra i Sindaci e la dr.ssa Costantini,
anche solo come uditore, promessa poi non mantenuta; forse meglio che nessuno
fosse testimone della vacuità delle proposte.
Una delle sere invernali, durante un presidio antecedente
l'ennesimo incontro fra Sindaci che a nulla avrebbe portato, ricordo la
proposta da me personalmente ascoltata, del Sindaco nonché consigliere
metropolitano Tito, di spostare l'intera struttura presso la Clinica San
Michele a Piano di Sorrento: chissà perché no, non mi è stato dato saperlo.
E il nostro attivista Rosario Lotito,
lui che lavora da anni con "persone difficoltose", bussare a tutti i portoni
affinché si avessero notizie certe, riscontri cartacei ufficiali verso ciò che
appariva palese giacché «vox populi vox Dei» aveva già sentenziato; ma i
citofoni restavano muti.
Eppure siamo al governo della nazione, ma tutto ciò è parte del
paradosso con il quale mi sto abituando a convivere, dove la città o il grande
tema fa scalpore, rumore, ci si agita e ci si sbraccia, mentre il dramma
locale, quello seguito da pochi sensibili cala l'audience.
Abbiamo visto di recente Luigi Di Maio chiudere una vertenza che
ha salvato dalla cassa integrazione 30.000 esuberi, ma non si è proferito
parola mentre sui tiggì imperversava il patriota Salvini che impediva lo sbarco
degli sciagurati.
Tutto ciò toglie fiducia nel progetto, nel nessuno deve rimanere
indietro, e contestualmente fiacca le energie per affrontare i problemi: "le
enormi braccia dei giganti sono agitate dal vento, e vorticosamente ruotano
macinando il grano".
Nessun commento:
Posta un commento
Aggiungi un commento...