« Ciao
Salvatore, è qualche settimana che percepisco il reddito di cittadinanza e
vorrei dare qualche ora di volontariato per la città. Se occorre e se conosci
attività comunali dove serve una mano, fammi sapere, sarei lieta di collaborare
😊 »
immagine da insindacabili.it |
Così
mi scrive una cittadina che non accetta l’idea dell’assistenzialismo e intende
il RdC per quello che realmente è, inclusione.
Spulciando
il documento del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali che indica le domande
accolte di RdC e PdC, scopriamo che Piano di Sorrento ha 60 percettori fra
Reddito e Pensione di cittadinanza. A puro titolo informativo gli altri comuni del
comprensorio così son messi: Vico Equense 149, Sorrento 116, Massa Lubrense 67,
Sant’Agnello 63, Meta 61.
Linda
(la chiamerò fittiziamente così) è quindi fra i sessanta cittadini che
percepiscono il RdC/PdC, ma la domanda che pongo è perché scrive al consigliere
del M5S, che ricordo essere opposizione a Piano di Sorrento? Chi rema contro il
reddito di cittadinanza?
In
effetti il DL 4/2019 (conv. in L 26/2019) che ha istituito il RdC si può
sintetizzare in due punti:
- erogazione del contributo con carta
elettronica,
- patto per il Lavoro predisposto dai Centri per
l’Impiego.
Quest’ultimo
comprende anche il Patto per l’Inclusione Sociale, che consiste nella richiesta
della nostra Linda, e dev’essere approntato dai Servizi Sociali comunali; costituisce
condizione necessaria per il mantenimento dell’assegno prevedendo fra l’altro l’adesione
a progetti personalizzati di utilità pubblica in vari ambiti, culturali,
artistici, ambientali, a tutela di beni pubblici, formativi, tutto ciò mettendo
a disposizione un numero settimanale di otto ore al massimo.
Con
la collaborazione dello staff di Carmen Di Lauro, è stata approntata una
mozione ai fini dell’attivazione di progetti relativi al Patto di inclusione
sociale e, se non otterrò a breve risposte convincenti, la inoltrerò per la
discussione e votazione nel prossimo consiglio comunale, in modo che tutte le
Linda di Piano di Sorrento, e mi auguro d’Italia, possano sentirsi partecipi di
una comunità e non delle “assistite”.
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