A
detta di alcuni quotidiani, giovedì Salvini verrà a Sorrento e ufficializzerà
il passaggio di Cuomo alla Lega: segno della volubilità dei nostri sindaci e
delle loro idee politiche, giacché sempre propensi a dotarsi di diverso vessillo
e cercare miglior fortuna con colui che può fornire sondaggi migliori.
È
prevista una protesta delle "sardine", banco apartitico multicolore,
che non vede di buon occhio la discesa del burbero nordico nel feudo capoluogo
peninsulare.
I
cittadini fanno bene a manifestare pacificamente, quando, dove e se ritengono;
i rappresentanti istituzionali non dovrebbero, hanno un altro dovere, quello di
contrastare politicamente quelli che ritengono i propri avversari.
Personalmente
ho votato "NO" al contratto con la Lega, mi sono espresso
pubblicamente affermando "Mai con la Lega", ho inoltrato un ordine
del giorno al Presidente del mio Consiglio comunale contro il decreto sicurezza
e discusso in quel Consesso dell'autorizzazione a procedere contro Salvini. Nel
merito del caso "Diciotti" ho votato sulla nostra piattaforma affinché
si procedesse contro l'ex ministro degli interni, ho espresso la mia
contrarietà all'innalzamento delle soglie per gli affidi diretti scrivendo a
ogni singolo parlamentare del M5S chiedendogli inutilmente di ripensarci.
La
Lega e Salvini sono miei avversari politici con "aggravanti": mai
potrò dimenticare i canti contro noi "terroni", l'incitamento
offensivo oltre ogni limite di tolleranza al Vesuvio di lavarci con il fuoco,
l'accostamento per rima baciata con i cani e la loro "puzza" animale.
Ma nonostante tutto non manifesterò contro di lui, gli darò la possibilità di
spiegare, di illustrare quale sia il suo programma politico ammesso che ne
abbia uno che non sia nell'individuare un nemico e quindi dare contro gli
immigrati ora per poi tornare a tempo debito contro i meridionali.
Il
Nord mangia il Sud da oltre 150 anni, lo stiamo mestamente riscontrando ancor
ora con l'acqua alta veneziana e relativa tangentopoli, lo rileviamo con la
disparità di trattamento riservato nelle sciagure, con la diversità di
infrastrutture, con il disinteresse mostrato nell'investire nella rete
ferroviaria qui, dove realmente occorre agli uomini e non a merci in trasporti
transalpini ad alta velocità.
Salvini
parla di livore ma non cadrò nella provocazione, l'odio è un sentimento che non
mi appartiene cui lascio tranquillamente la paternità a chi crede di essere
migliore per il colore della pelle, per il proprio luogo di nascita e
residenza, per il proprio orientamento sessuale o per la propria religione.
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