mercoledì 29 gennaio 2020

ALBERI

Non mi riferisco alla frazione posta a 280 metri slm, ma alla strage paventata di alberi nel feudo metese, cosa che tra l'altro potrebbe non essere ad appannaggio unico dei nostri confinanti.
Infatti nella nostra Piano di Sorrento, con deliberazione di Giunta comunale n.60/2018, è stato al tempo approvato il progetto "Interventi di sostituzione e reimpianto alberature comunali", e il relativo quadro economico di spesa per complessivi € 162.379,45, in gran parte finanziabile dalla Città metropolitana di Napoli, Ente che vede il sindaco De Magistris dispensatore di fondi, sempre più vicino alle amministrazioni piuttosto che alle reali esigenze dei cittadini.
Il progetto è stato oggetto di osservazioni molto critiche da parte del WWF Terre del tirreno, tanto che la Città metropolitana ha richiesto all'amministrazione carottese di trasmettere documentazione integrativa; nel merito ne ho richiesto copia all'Ente di Palazzo Matteotti.
Detto questo e nell'attesa di ricevere gli atti, considerato che non sono un agronomo e quindi con scarse competenze tecniche, mi appare però palese che occorra una tutela per il nostro patrimonio arboreo. Così come stanno le cose basta un parere di "presunta pericolosità" per decretare la condanna a morte di un albero e, se non interviene il solito Claudio d'Esposito, la sentenza può considerarsi eseguita.
Occorre quindi una normativa, una Legge nazionale che oltre ad essere baluardo difensivo per i nostri alberi, possa decretare l'obbligo di tracciabilità della legna, renderne certa la provenienza e trasparente il mercato. Della vendita della legna infatti oggi poco si conosce, in particolare quando il prodotto è ottenuto con taglio e ripiantumazione finanziato con soldi pubblici.
L'Italia ha dichiarato guerra agli alberi, il motivo non può che essere sempre lo stesso, il denaro.
Non dovrei scomodare il ricordo di chi ha dato la propria vita per una società più onesta, più corretta e rispettosa delle regole, ma è un modo per recuperare la retta via; Falcone ce la indicò insegnandoci a seguire i soldi. Il tracciato non è ben definito, è irto, tortuoso e disseminato di trappole, ma lo si può percorrere: se lo Stato lo vuole.

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