Dalla convenzione stipulata per i trasferimenti ai Comuni della Città
Metropolitana di Napoli per interventi di ripiantumazione e incremento del
verde, si apprende in premessa che con Determinazione Dirigenziale n. 8455/2018,
è stato assunto a favore del Comune di Piano di Sorrento l'impegno di spesa pari ad € 162.416,79.
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Il magico panorama di via delle Rose in autunno |
La convenzione specifica di «realizzare gli interventi in aree di
proprietà ovvero in disponibilità del Comune per un periodo non inferiore ad
anni 20, di sostituzione di piante morte o pericolanti, nuova piantumazione di
specie arboree e arbustive autoctone, comprensivi delle opere ad essi
funzionali quali: pacciamatura, concimazione, impianti di irrigazione,
recinzioni e bordi per aiuole, shelter, protezioni e pali di sostegno in legno -
e di - osservare le prescrizioni tecniche di cui all'allegato A».
La prescrizione prevede che «gli abbattimenti di piante esistenti
dovranno essere effettuati solo a seguito di relazione sottoscritta da tecnico
qualificato che, a seguito di verifica diretta, attesti che le piante sono
morte, in cattive condizioni fitosanitarie e/o instabili e costituiscono
pericolo per l'incolumità pubblica».
Ieri Claudio d’Esposito (Presidente del WWF Terre del Tirreno) ed io,
siamo stati così matti da perdere tutto il pomeriggio a scendere e risalire più
volte via delle Rose, schemi alla mano, per cercare di comprendere quali
fossero le motivazioni del previsto abbattimento di ben 34 ginkgo biloba,
proprio nel merito dell'allegato A alla convenzione.
Claudio, rispetto me, ha una profonda conoscenza della materia e si è
intrattenuto su ogni singolo albero, spiegandomi a suo modo di vedere, la vita
e lo stato di salute di ogni pianta, eventuali problemi e derivazioni.
Sconcertante è stato per noi rilevare che ben 22 piante sulle 34
condannate all'abbattimento dall'agronomo, sono pressoché defunte o potenzialmente
pericolose giacché profondamente modificate non unicamente nella forma;
altrettanto lo è stato scoprire che il motivo è dovuto esclusivamente all'intervento
umano, nel tentativo transgender di modificare la natura dell'albero dal femminile
al maschile. Quindi innesti, capitozzature, potature errate, e nessuno che
paghi per i danni provocati al nostro patrimonio arboreo.
E quale sarebbe la colpa "delle" ginkgo biloba?
Quello di fruttificare un mese l'anno frutti (commestibili) che, se lasciati in loco, emettono un odore nauseabondo.
Così, anziché provvedere alla raccolta e rimozione dei frutti, si è
cercato di ovviare con costosi innesti maschili che hanno provocato danni incommensurabili
agli alberi, provocandone sofferenze e la morte.
Nessuno pagherà mai per questo, anche se sto valutando di procedere
egualmente con un esposto, considerato che se anche saranno i "nostri metropolitani denari pubblici" a finanziare l'opera di sostituzione, quanto compiuto si possa ritenere un danno ingente per il patrimonio arboreo
comunale, anche sotto il profilo economico.
Per quanto riguarda le piante rimanenti, supporterò il WWF nell'opera di persuasione dell'amministrazione, nel tentativo di salvare le alberature femmine sane, e quindi di sostituire
quelle morte con alberi adulti, ecologicamente più pronti a svolgere le proprie
funzioni dei giovani e più piccoli esemplari previsti, lasciando il budget invariato.
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