Tra i
comuni dell'isola d'Ischia per discutere di comune unico (Graziano
Petrucci – IschiaNews 3.1.2020).
Così
titolano i giornali coinvolgendo l'opinione pubblica, da tempo già politicamente
interessata alla discussione.
In penisola
sorrentina invece «stiamo bene così».
Secondo
le nostre amministrazioni, è ottimale questo sistema che come una corte feudale
«trae ispirazione dalle usanze tipiche dei regni romano-barbarici, in cui un
signore si circondava di sudditi fedeli, solitamente guerrieri ben addestrati,
che in cambio del loro servizio militare venivano ricompensati dal regnante con
protezione e beni preziosi» (Wiki).
Basta
sostituire servizio militare con fidelizzazione, e il neo medioevalismo è
servito, insieme al sistema di affiliazione dei vassalli.
Poco importa
se il comune del Tasso incassa più di € 6.000.000,00, contro cifre nettamente
inferiori degli altri comuni del comprensorio, Piano di Sorrento ad esempio in
percentuale incamera circa il 3% di quanto riscuote Sorrento, ma subendone
tutti i disagi in termini di traffico, di gentrificazione, di disservizi per overtourism
quali, ad esempio, la criticità della depurazione delle acque per il sovrannumero
di presenze.
Disservizi
in primis, ma non è l'unico scotto da pagare per i comuni cornice alla ben più
nota Sorrento, se si pensa alla mera questione economica, laddove risulta
palese si tratti anche di vile denaro, quello pubblico, di fondi che potrebbero
portare ad una migliore qualità della vita dei cittadini di tutto il
comprensorio e non solo di una ricca fascia imprenditoriale, alimentando tutti quei
servizi necessari a cominciare dal trasporto pubblico locale.
#neomedioevalismo
#municipi_a_km0
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