La chiusura della maggior parte delle attività in Italia a seguito
della pandemia di COVID-19, sta creando difficoltà oggettive, e questo non solo
per i cittadini meno abbienti, magari già assistiti dallo Stato con tutte i
difetti e limitazioni di cui sappiamo, ma anche per quei cittadini “insospettabili”.
La creazione della catena di solidarietà della “spesa a debito” che
puoi fare solo nel piccolo (ma enorme di cuore) bottegaio sotto casa, o della “spesa
sospesa” nel grosso supermarket, non deve svilire né tantomeno ledere la dignità
della persona, considerata la condivisione di queste problematiche da parte di
tutta la cittadinanza, seppur con le dovute distinzioni e proporzioni.
Ciò premesso, considero che attualmente in Italia ci sono 7.904 comuni*.
7.904 Sindaci con relative Giunte e Consiglieri comunali, numeri
quindi con moltiplicatori cospicui.
È emergenza nazionale, mondiale, abbiamo tutti noi amministratori una
responsabilità enorme e dobbiamo dare un segno: per alcuni può essere puramente
simbolico, per altri sicuramente più significativo. Un gesto come quello di restituire
in questo “buio periodo” ai cittadini il nostro impegno politico e di amministratori,
e considerarlo alla stregua di un servizio di volontariato.
Senza voler fare i conti in tasca a nessuno, penso particolarmente ai
tanti sindaci, ai tanti assessori che magari già percepiscono uno stipendio.
Per quel che mi riguarda, ufficializzo la rinuncia a percepire i
gettoni di presenza che mi spettano per l’anno appena trascorso, e di voler
versare l’intero importo (che al momento non conosco ma presumo di un paio di
centinaia di euro) sul fondo comunale creato per i miei concittadini che
dovessero avere necessità nell’immediatezza.
Già sento le critiche: «Ecco, il solito speculatore politico che cerca
visibilità».
Il mio è solo un gesto simbolico “istituzionale”, di più al momento
non potrei e magari, se facessi altro, opterei per il silenzio nell’anonimità,
a titolo personale.
Questo dev’essere inteso per quello che è, un semplice segno di
solidarietà che tutte le istituzioni dovrebbero compiere, a cominciare da
quelle comunali, quelle realmente più vicine ai cittadini e che meglio ne
possono percepire il grave disagio.
Invito formalmente tutti i Sindaci, gli Assessori, i Consiglieri del
mio comune, della penisola sorrentina, della Campania, di tutta Italia, a mostrare
il volto della solidarietà delle istituzioni che rappresentiamo, così come si chiede
un gesto importante ai rappresentanti politici nei Consigli regionali, nei due rami
del Parlamento, indipendentemente da qualsiasi colorazione politica.
Se tutti facciamo la nostra parte, gesti di questo tipo rientreranno
nella normalità e nessuno potrà fare della solidarietà un gesto
propagandistico.
* dati ISTAT al 1.1.2020 https://www.istat.it/it/archivio/6789
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