lunedì 30 marzo 2020

INVITO AGLI AMMINISTRATORI PUBBLICI

La chiusura della maggior parte delle attività in Italia a seguito della pandemia di COVID-19, sta creando difficoltà oggettive, e questo non solo per i cittadini meno abbienti, magari già assistiti dallo Stato con tutte i difetti e limitazioni di cui sappiamo, ma anche per quei cittadini “insospettabili”.
La creazione della catena di solidarietà della “spesa a debito” che puoi fare solo nel piccolo (ma enorme di cuore) bottegaio sotto casa, o della “spesa sospesa” nel grosso supermarket, non deve svilire né tantomeno ledere la dignità della persona, considerata la condivisione di queste problematiche da parte di tutta la cittadinanza, seppur con le dovute distinzioni e proporzioni.
Ciò premesso, considero che attualmente in Italia ci sono 7.904 comuni*.
7.904 Sindaci con relative Giunte e Consiglieri comunali, numeri quindi con moltiplicatori cospicui.
È emergenza nazionale, mondiale, abbiamo tutti noi amministratori una responsabilità enorme e dobbiamo dare un segno: per alcuni può essere puramente simbolico, per altri sicuramente più significativo. Un gesto come quello di restituire in questo “buio periodo” ai cittadini il nostro impegno politico e di amministratori, e considerarlo alla stregua di un servizio di volontariato.
Senza voler fare i conti in tasca a nessuno, penso particolarmente ai tanti sindaci, ai tanti assessori che magari già percepiscono uno stipendio.
Per quel che mi riguarda, ufficializzo la rinuncia a percepire i gettoni di presenza che mi spettano per l’anno appena trascorso, e di voler versare l’intero importo (che al momento non conosco ma presumo di un paio di centinaia di euro) sul fondo comunale creato per i miei concittadini che dovessero avere necessità nell’immediatezza.
Già sento le critiche: «Ecco, il solito speculatore politico che cerca visibilità».
Il mio è solo un gesto simbolico “istituzionale”, di più al momento non potrei e magari, se facessi altro, opterei per il silenzio nell’anonimità, a titolo personale.
Questo dev’essere inteso per quello che è, un semplice segno di solidarietà che tutte le istituzioni dovrebbero compiere, a cominciare da quelle comunali, quelle realmente più vicine ai cittadini e che meglio ne possono percepire il grave disagio.
Invito formalmente tutti i Sindaci, gli Assessori, i Consiglieri del mio comune, della penisola sorrentina, della Campania, di tutta Italia, a mostrare il volto della solidarietà delle istituzioni che rappresentiamo, così come si chiede un gesto importante ai rappresentanti politici nei Consigli regionali, nei due rami del Parlamento, indipendentemente da qualsiasi colorazione politica.
Se tutti facciamo la nostra parte, gesti di questo tipo rientreranno nella normalità e nessuno potrà fare della solidarietà un gesto propagandistico.


* dati ISTAT al 1.1.2020 https://www.istat.it/it/archivio/6789

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