lunedì 13 aprile 2020

URBI ET ORBI

Questo periodo di isolamento forzato, sta amplificando il fenomeno vita virtuale, rendendo le nostre giornate sempre più social e meno socievoli.
Ultima la condivisione del video con gli auguri Pasquali del parroco della Basilica di San Michele Arcangelo, che decontestualizzati rendono il tutto buffo e bizzarro. Veramente non comprendo cosa spinga a condividere compulsivamente, a ridicolizzare, a contribuire alla bullizzazione, in un periodo in cui la viralizzazione che ci dovrebbe preoccupare non è quella virtuale, bensì quella effettiva del Covid.
Don Pasquale nella Basilica "rigorosamente" vuota.
E così passano in secondo piano fatti ben più significativi, dove il giusto messaggio del sacerdote, fatto nel rispetto totale delle disposizioni suggerite dal momento pandemico, è scioccamente deriso; al contrario del sindaco di Meta, che con l'auto della Polizia locale porta in giro il parroco, nel completo disprezzo delle norme, senza mascherina, senza guanti, senza tenere le debite distanze, addirittura acclamato nella sua diretta facebook, lì dove si invoca il passaggio della pubblica benedizione, clericale e laico-politica. E chi se ne importa se persino il Santo Padre ha tenuto tutte le celebrazioni di questa Santa Pasqua nell'atmosfera surreale di un Vaticano blindato a porte sbarrate.
«Potete benedire in casa il ramo di ulivo» è stata l'indicazione del Papa, a sottolineare per chi non avesse ben compreso la serietà dell'emergenza e di come andasse affrontata!
Nella Chiesa di Mortora invece, si sono suonate le campane. Usanza bellissima e da non perdere, che non oso criticare: ma era il caso di essere in più persone, a contatto e senza alcuna precauzione se non delle mascherine, per giunta mal indossate?
E il Sindaco Iaccarino, taggato nel video, perché tace?
Allora mi faccio portavoce delle tante persone che mi hanno contattato segnalandomi questi evidenti “strappi” alle regole che potrebbero costare caro, non solo in termini di salute, ma anche in soldoni, dato che potrebbero prolungare la chiusura delle attività imprenditoriali locali.
Anche all'economia bisogna pensare, laddove per ordinanza regionale si vieta il commercio di una semplice pizza margherita, ma non del pane (giustamente); se a questi provvedimenti che paiono contraddittori aggiungiamo anche il carico di comportamenti scriteriati, e se poi provengono dal primo cittadino che dovrebbe essere esempio integerrimo!
Allora concludo con i miei sinceri ringraziamenti a Don Pasquale per i suoi “seri” auguri: le giungano anche i miei più affettuosi, in ritardo, ma come tanti altri, non sono stato capace di tenere il suo passo.

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