«Questa storia ha anche fatto vedere una grande ipocrisia, la maggior parte di coloro che hanno fatto titoli di giornali, interrogazioni parlamentari e cose, poi oggi sono preoccupati per la sorte di queste persone; ipocrisia perché magari in questa storia i carnefici vogliono aiutare le vittime».
Pressappoco così il Sindaco in Consiglio comunale, esprimeva solidarietà alle famiglie acquirenti di un appartamento dell’ormai noto Housing Sociale di via Monsignor Bonaventura Gargiulo.
Con queste parole, il primo cittadino, sostanzialmente colpevolizza coloro che coraggiosamente denunciano quello che a loro avviso potrebbe configurarsi in un reato, poiché responsabili di arrecare un danno a terzi inconsapevolmente coinvolti: occhio che non vede, cuore che non duole. Cala invece il silenzio sulle rassicurazioni fornite dalla politica, giacché il cittadino, se non si fida dell’amministrazione pubblica, di chi dovrebbe?
Sono preoccupato per quanto avviene a Sant’Agnello, è impensabile che un qualcosa che accada a poche centinaia di metri di distanza, possa non “toccarci” per il semplice motivo che la politica ha tracciato una linea immaginaria detta confine. Quale cittadino impegnato e rappresentante di un gruppo politico che chiaramente tiene alle sorti del territorio, sento di dover partecipare al dibattito, certamente non entrando nel merito “giustizia” che non mi compete, né tantomeno giustizialista giacché in Italia vige la legge garantista (n.d.r. che mi trova concorde) per la quale un indagato è colpevole solo se riconosciuto tale alla fine dei tre stadi giudiziali.
Altrettanto chiaro è che il tribunale popolare emetta i suoi verdetti: per alcuni emotivamente sono di condanna, per altri invece confidenzialmente sono di assoluzione, ma non possiamo farci influenzare, dobbiamo conferire rilevanza al solo dato politico, chiedendoci se un’intera Giunta Comunale su cui pendono accuse significative, possa continuare a guidare serenamente una città per il resto della consiliatura.
I cittadini non possono essere considerati ostaggi politici, sarebbe il caso di farsi da parte, di liberare la gestione di Sant’Agnello dalle ombre e dare modo agli elettori di incaricare una nuova amministrazione che sappia fornire risposte scevre da trascorsi, passati condizionamenti e coinvolgimenti più o meno rilevanti, lavorando per la risoluzione di questa crisi che non riguarda solo gli acquirenti, ma l’intera comunità, giacché nessuno gode delle disgrazie altrui. La solidarietà non può essere solo dichiarata con le belle parole, deve trovare riscontro nei fatti.
venerdì 7 maggio 2021
DOV'È L'IPOCRISIA?
Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)
Nessun commento:
Posta un commento
Aggiungi un commento...