sabato 5 giugno 2021

ACCESSO AL MARE NEGATO

Tutto comincia con questa mia denuncia.
Non che desideri fare propaganda alla mia azione di opposizione, ma ritengo sia giusto raccontare le cose come sono andate realmente, visto che appaiono lievemente differenti da quelle raccontate stamattina, perlomeno negli interpreti, da una nota testata giornalistica locale.
Non è la sola Marinella di Sant’Agnello ad aver il suo bel cancello, un altro era stato da anni eretto in località Lamaro, versante sud di Piano di Sorrento, nel Golfo di Salerno, luogo ameno e magicamente panoramico con vista sugli isolotti de Li Galli.
Nessuno se ne era accorto, me compreso che manco via terra da quei luoghi, da quando ero poco più di un adolescente, e si andava a pesca subacquea; risultava infatti un’ordinanza di demolizione del 29 marzo 2002, la n.174, emessa all’esito di un accertamento edilizio eseguito in data 13 febbraio 2002, dai carabinieri di Piano di Sorrento e dall’UTC comunale.
E proprio casualmente il 29 marzo di diciannove anni dopo, un cittadino mi invia su messenger una richiesta: «Volevo chiederti una cosa riguardo un cancello in via Lamaro…».
Inviatogli il mio recapito telefonico e la mia disponibilità, in breve mi riferisce che alcune persone gli avevano impedito l’accesso pedonale al mare chiudendo la cancellata, affermando che il luogo fosse proprietà privata.


Scrivo immediatamente ai funzionari responsabili del Demanio ed Edilizia Privata, e a seguito della mia denuncia, il giorno successivo, il 31 marzo, effettuano un sopralluogo e confermano che il cancello, oltre ad essere completamente chiuso, non avesse titolarità.
Infatti, come riportato nella mia nota, in quella zona, l’articolo 79 del Piano Regolatore Generale impone l’obbligo ai proprietari di garantire il pubblico accesso al mare o ai luoghi panoramici, anche mediante il ripristino di sentieri o passaggi pedonali.
In risposta, i proprietari, aprono un piccolo varco e con una nuova segnaletica, avvertono di una «strada cieca non accessibile al mare».


Ma dietro mie ulteriori pressioni, è disposto un ulteriore sopralluogo, e il 22 aprile successivo, il maresciallo della Polizia Municipale e il comandante della Capitaneria di Porto di Locamare Piano di Sorrento, accertavano che il cancello era stato aperto per una trentina di centimetri, ma che risultava bloccato da un profilo a T, a circa mezzo metro da terra (n.d.r. e il P.E.B.A?).
Nel rilevare quindi che la cancellata è posta in violazione delle disposizioni urbanistiche, il 28 aprile si è provveduto all’avvio del procedimento finalizzato alla emanazione di provvedimenti sanzionatori per le opere realizzate in assenza di titoli autorizzativi.
Ritenute le successive osservazioni pervenute in risposta al procedimento, prive di fondamento giuridico, con l’ordinanza n.69 del 25 maggio, il Funzionario Responsabile ha intimato ai proprietari la demolizione ed il ripristino dello stato dei luoghi delle opere abusivamente realizzate entro e non oltre 90 giorni.
Questa la breve sintesi della vicenda che ho seguito da vicino, attendevo l'abbattimento del cancello prima di rendere pubblica la vicenda, e quindi di complimentarmi in particolare con il geom. Michele Amodio, ma come detto in premessa, la questione è stata ormai resa pubblica.
L’accesso al mare è un diritto di tutti, e in proposito, annuncio che con il Consigliere Antonio D’Aniello, il 2 giugno scorso, abbiamo inoltrato un’interrogazione consiliare per la vicenda occorsa e denunciata a mezzo social il 22 maggio ad una nostra concittadina, alla spiaggia libera della Marina di Cassano.

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