Genova, anche dello spostamento dei depositi chimici a Ponte Somalia si è parlato al convegno. Nel merito, dopo le critiche degli armatori, si registra la dichiarazione del sindaco del capoluogo ligure Bucci: «Non perderemo Grimaldi. Il più grande armatore italiano resterà nel più grande porto italiano».
Nel contempo, lo stesso Grimaldi lancia il monito: «Noi, volendo, possiamo mandare le navi a fare un lavoro più remunerativo altrove», rilevando le diverse criticità. In primis la perdita di 300 posti di lavoro a terra, oltre a quelli sulle linee dedicate, poi la concorrenza e i costi maggiori per i fruitori delle linee liguri, rispetto le toscane e campane, inoltre la rilevanza della continuità territoriale. Infatti, sottolinea il presidente Grimaldi, le nostre isole Sicilia e Sardegna sono importanti quanto alcuni stati europei.
In chiusura una nota anche per quanto riguarda l’aspetto security e autostrade del mare.
Temi complessi che vanno affrontati nella loro interezza, ascoltando le varie parti, e non imponendo dictat senza avere una visione.
Va dato atto all’ex ministro Burlando di aver creato un'occasione di confronto ad ampio respiro; nel merito registriamo l’assenza ingiustificata e ingiustificabile della sinistra, che perde l’ennesima occasione fornendo ormai il quadro inconcludente della propria “inattività” politica.
Da marittimi e in quanto tali, vorremmo ci fosse maggiore attenzione e un convegno anche sulle annose criticità riscontrate nello svolgere la nostra professione, ma si pone un grosso problema: chi ci rappresenterebbe?
domenica 23 aprile 2023
CONVEGNO BURLANDO
lunedì 17 aprile 2023
OSPEDALE UNICO penisola sorrentina - il 2030 può attendere
Nel merito dell’Ospedale Unico della penisola sorrentina, oltre tutte le considerazioni già fatte, verbalizzate e inviate a tutti gli organi decisori, propongo alcuni spunti sul consumo di suolo tratti anche da documentazione prodotta dall’Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale.
Le ultime piogge, al di là dell’evidente insufficienza dell’impianto di raccolta delle acque meteoriche, peraltro coincidente con quello fognario, non possono non farci riflettere sul fenomeno dell’impermeabilizzazione del suolo che fa assumere alle nostre strade, specie quelle in pendenza e provenienti dalle zone collinari, le sembianze di veri e propri torrenti in piena.
In controtendenza a Sant’Agnello invece, si è consumato e quindi impermeabilizzato terreno in più edificazioni: parcheggio via San Sergio, Social Housing, Casa Albergo degli Anziani, Canile, giusto per citarne alcune finite sotto i riflettori giudiziari o oggetto di interessi parlamentari.
L’affermazione dell’ISPRA che nel 2021 si è raggiunto il valore più alto degli ultimi 10 anni, sembra non sortisca preoccupazioni.
Mi sorprende che la campagna elettorale cittadina si stia svolgendo in maniera molto “soft”, nonostante i temi siano scottanti; forse non si è ancora entrati nel vivo, ma l’impressione che ne traggo è come se una parte in competizione si dichiarasse già sconfitta.
Tornando alla lettura dei dati, il cittadino non può non impressionarsi, infatti la cementificazione di suolo nazionale è ormai di oltre km2 21.500, il consumo medio giornaliero è di 19 ettari, con una velocità di oltre 2 metri quadrati al secondo, e le nuove coperture artificiali hanno sfiorato i km2 70 nel solo 2021.
Eppure l’obiettivo dell’azzeramento del consumo di suolo è stato definito a livello europeo già nel 2006 con la Strategia tematica per la protezione del suolo, evidenziando la necessità di porre in essere buone pratiche e, in particolare, dell’impermeabilizzazione, forma più evidente e irreversibile.
Per il 2020 le politiche comunitarie prevedevano di tenere conto dei loro impatti diretti e indiretti sull’uso del territorio e ci si proponeva il traguardo di un incremento dell’occupazione netta di terreno pari a zero da raggiungere entro il 2050.
L’approccio indicato per il contenimento del consumo del suolo e dei suoi impatti è quello di attuare politiche e azioni finalizzate, nell’ordine, a limitare, mitigare e compensarne l’impermeabilizzazione.
Tutta l’Italia è a rischio idrogeologico, ma quella zona di Sant’Agnello lo è particolarmente, infatti l’area ricade in zona rossa R4, che corrisponde a rischio molto elevato.
Ma nello studio di fattibilità del giugno 2018, a pag. 50 è presa in considerazione la sola area su cui poggeranno le fondamenta dell’Ospedale Unico, zona a rischio moderato e medio (e comunque non esente), ciò come se gli accessi alla struttura non dovessero essere contemplati.
Quindi, mentre si attendono dispositivi atti a finalizzare il consumo netto pari a zero entro il 2030, si continuano a perpetrare sconvolgimenti urbanistici nella nostra già resa fragile penisola sorrentina. Mai detto più appropriato: «mentre ‘o miedico sturèa, ‘o malato more».