lunedì 17 aprile 2023

OSPEDALE UNICO penisola sorrentina - il 2030 può attendere

Nel merito dell’Ospedale Unico della penisola sorrentina, oltre tutte le considerazioni già fatte, verbalizzate e inviate a tutti gli organi decisori, propongo alcuni spunti sul consumo di suolo tratti anche da documentazione prodotta dall’Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale.
Le ultime piogge, al di là dell’evidente insufficienza dell’impianto di raccolta delle acque meteoriche, peraltro coincidente con quello fognario, non possono non farci riflettere sul fenomeno dell’impermeabilizzazione del suolo che fa assumere alle nostre strade, specie quelle in pendenza e provenienti dalle zone collinari, le sembianze di veri e propri torrenti in piena.
In controtendenza a Sant’Agnello invece, si è consumato e quindi impermeabilizzato terreno in più edificazioni: parcheggio via San Sergio, Social Housing, Casa Albergo degli Anziani, Canile, giusto per citarne alcune finite sotto i riflettori giudiziari o oggetto di interessi parlamentari.
L’affermazione dell’ISPRA che nel 2021 si è raggiunto il valore più alto degli ultimi 10 anni, sembra non sortisca preoccupazioni.
Mi sorprende che la campagna elettorale cittadina si stia svolgendo in maniera molto “soft”, nonostante i temi siano scottanti; forse non si è ancora entrati nel vivo, ma l’impressione che ne traggo è come se una parte in competizione si dichiarasse già sconfitta.
Tornando alla lettura dei dati, il cittadino non può non impressionarsi, infatti la cementificazione di suolo nazionale è ormai di oltre km2 21.500, il consumo medio giornaliero è di 19 ettari, con una velocità di oltre 2 metri quadrati al secondo, e le nuove coperture artificiali hanno sfiorato i km2 70 nel solo 2021.
Eppure l’obiettivo dell’azzeramento del consumo di suolo è stato definito a livello europeo già nel 2006 con la Strategia tematica per la protezione del suolo, evidenziando la necessità di porre in essere buone pratiche e, in particolare, dell’impermeabilizzazione, forma più evidente e irreversibile.
Per il 2020 le politiche comunitarie prevedevano di tenere conto dei loro impatti diretti e indiretti sull’uso del territorio e ci si proponeva il traguardo di un incremento dell’occupazione netta di terreno pari a zero da raggiungere entro il 2050.
L’approccio indicato per il contenimento del consumo del suolo e dei suoi impatti è quello di attuare politiche e azioni finalizzate, nell’ordine, a limitare, mitigare e compensarne l’impermeabilizzazione.
Tutta l’Italia è a rischio idrogeologico, ma quella zona di Sant’Agnello lo è particolarmente, infatti l’area ricade in zona rossa R4, che corrisponde a rischio molto elevato.
Ma nello studio di fattibilità del giugno 2018, a pag. 50 è presa in considerazione la sola area su cui poggeranno le fondamenta dell’Ospedale Unico, zona a rischio moderato e medio (e comunque non esente), ciò come se gli accessi alla struttura non dovessero essere contemplati.
Quindi, mentre si attendono dispositivi atti a finalizzare il consumo netto pari a zero entro il 2030, si continuano a perpetrare sconvolgimenti urbanistici nella nostra già resa fragile penisola sorrentina. Mai detto più appropriato: «mentre ‘o miedico sturèa, ‘o malato more».





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