giovedì 24 aprile 2014

E NAUFRAGAR M'È DOLCE!

Mi sono perso e non voglio ritrovarmi.
È vero, ti ho cercato tanto, credevo fossi lo scopo della mia esistenza, ma mi sono dato troppa importanza.
A cosa serve ch'io mi affanni,  mi dimeni, cresca, accumuli, se poi il mio domani non sarà più giorno?
È certamente più proficuo investire nella propria coscienza, in modo che le proprie azioni, il proprio modo di essere e porsi, possano essere la vera eredità.
È vero, ti ho cercato tanto, ma non eri lo scopo della mia vita, eri la scintilla delle mie idee, eri l’acqua del mio orto, eri fonte d’ispirazione, nulla più; anche tu un mezzo come me, un veicolo di pensieri, di emozioni.
Può darsi domani sia ancora qui, o forse in un altro luogo sconosciuto, e non troverò tutte le parole che desidero dirti perché ancora devo inventarle, e allora sarai tu a scriverle per me, riversando conoscenza nei nostri testimoni.
E non essere triste, questo è un canto di vita.

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