Piano di
Sorrento - Il 1 giugno 2017 il
M5S presentò un'interrogazione al Senato, prima firma Sergio Puglia, atta ad
accertare irregolarità circa i parcheggi costruiti a Sorrento in virtù della
L.R. 19/2001.
Risultava agli interroganti: «Che né il
dirigente dell'ufficio edilizia privata e abusivismo edilizio, ingegner Alfonso
Donadio, né il suo predecessore, architetto Francesco Saverio Cannavale (n.d.r.
attualmente in forza al comune di Piano di Sorrento), e neanche il
suo successore, dottor Antonino Giammarino, abbiano adottato i previsti
provvedimenti sanzionatori a carico dei proprietari che, ad ultimazione dei
lavori, non abbiano provveduto a stipulare un idoneo atto di cessione a favore
del Comune di Sorrento delle aree di copertura da adibire ad uso pubblico, come
stabilito nei permessi...».
L'interrogazione, molto articolata e che tirava in
ballo in prima persona il Sindaco Cuomo, otteneva una risposta stupefacente per
precisione, tanto da meravigliarci: nemmeno fosse stata fornita da un nostro
governo.
La risposta fu lapidaria: «Si può affermare che il mancato rispetto della condizione speciale di servitù di uso pubblico possa configurarsi come abuso edilizio da sanzionare - e ancora - obbligando i proprietari al rispetto della condizione speciale adottando il blocco della compravendita dei box interrati ovvero la diretta acquisizione gratuita del costruito al patrimonio del Comune».
La risposta fu lapidaria: «Si può affermare che il mancato rispetto della condizione speciale di servitù di uso pubblico possa configurarsi come abuso edilizio da sanzionare - e ancora - obbligando i proprietari al rispetto della condizione speciale adottando il blocco della compravendita dei box interrati ovvero la diretta acquisizione gratuita del costruito al patrimonio del Comune».
Il viceministro delle infrastrutture e dei trasporti
Nencini, rincarava la dose: «La Procura della Repubblica di Torre Annunziata ha attivato due
procedimenti penali, delegando le relative indagini, tuttora coperte da
segreto, al nucleo operativo dei Carabinieri di Sorrento -
inoltre - non
risulta che l'amministrazione comunale di Sorrento abbia attivato le procedure
per la loro acquisizione al patrimonio pubblico o comminato sanzioni ai sensi
della legge regionale n. 19 del 2001».

A questo punto aspettiamo, cos'altro fare? Ci sono
indagini coperte da segreto istruttorio!
Ma a Piano di Sorrento, come stanno le cose?
Chiaramente dichiarai che avrei atteso la risposta
scritta e l'esito dell'accertamento.
Il 12 febbraio inoltrai un sollecito, il 26
successivo, essendo trascorsi i canonici 30 giorni, ne chiesi risposta.
Ieri ho scritto al Prefetto chiedendo l'intervento,
appena oggi, guarda caso, mi giunge la PEC del funzionario in risposta: «Stante la
complessità degli accertamenti di che trattasi e dei notevoli carichi di lavoro
cui far fronte, si rappresenta che gli stessi sono attualmente in corso e che,
alla conclusione di dette operazioni, si procederà a fornire i chiarimenti
richiesti».
Una volta tanto non lo stavano già facendo.
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