mercoledì 24 febbraio 2021

INTERVISTA AD AGORÀ

Il 18 febbraio scorso ho rilasciato un'intervista al direttore del settimanale di approfondimento della penisola sorrentina "Agorà".
Mi è stato chiesto della politica nazionale del M5S e del mio punto di vista circa le questioni locali. Per chi volesse approfondire, queste sono le mie risposte.

Appoggio del M5S al Governo Draghi. Lei non ha condiviso ed ha annunciato l’uscita dal MoVimento di cui, come portavoce, è l’esponente più importante in Penisola. Cosa succede e, soprattutto, cosa cambia sul territorio?
Cambiare idea è spesso intelligenza e capacità di lettura; stravolgerla, addirittura nei princìpi, è tutt’altra cosa.
La ringrazio per l’attribuzione ma non ho mai cercato né rivendicato leadership, tanto è che ho sempre lavorato sotto traccia sostanzialmente a tutte le questioni del territorio quindi, per me non cambia nulla. Al di là di quello che sarà del “partito”, sono sempre disponibile a lavorare sui temi, lì dove c’è interesse a finalizzare le proposte dei cittadini e per il bene comune.
Avevo infatti chiesto da tempo un incontro con la dirigenza del M5S per comprendere se ci fosse ancora interesse a perseguire le proposte territoriali, al di là dei singoli portavoce che si spendono, e non desidero fare nomi, ma che senza uno sforzo sinergico risultano esercizi vani.

In che senso?
Faccio due esempi: parlando di temi nazionali, con Danilo Toninelli ministro delle infrastrutture e dei trasporti, si era creata una collaborazione per cercare soluzioni alle annose criticità del lavoro marittimo, tema sul quale lavoro da oltre 15 anni. Luigi Gallo creò un gruppo di lavoro ed io mi feci carico di coinvolgere marittimi provenienti da tutto il territorio nazionale, con molti dei quali tuttora collaboro, giungendo anche alla redazione di un corposo documento, da me presentato in Commissione Cultura alla Camera dei Deputati.
Sciaguratamente defenestrato Danilo, si è provato con Giancarlo Cancelleri viceministro e Roberto Traversi sottosegretario, ma i risultati sono stati praticamente nulli, e certamente non per inoperosità mia o di Gallo.
Invece localmente, un tema che ci tocca affrontare è la realizzazione dell’ospedale unico. Tutti i portavoce locali sono schierati contro l’edificazione a Sant’Agnello ed abbiamo inoltrato un ordine del giorno ai Presidenti dei rispettivi Consigli comunali: vorremmo capire se il M5S, nazionale e regionale, desidera ancora essere espressione dei cittadini raccogliendone le istanze, o nella metamorfosi, impone una sua visione e, nel caso, indicata da chi.

Tra qualche mese a Piano si vota. Lei ha intenzione di candidarsi ed in caso affermativo a quale percorso politico pensa?
Non so quello che accadrà nel Movimento, chiaro è il disagio di circa la metà degli iscritti: nel MeetUp della penisola sorrentina, la maggioranza degli attivisti era per il No al governo Draghi e molti di quelli che hanno votato Si, dopo la presentazione della lista dei Ministri, hanno cambiato idea.
Con il gruppo avevo già parlato chiaro nel voler costruire un’alternativa tangibile, che non fosse in continuità con alcuna delle passate amministrazioni, e per questo si era stabilito di coinvolgere professionalità locali, andando oltre le simbologie partitiche, pur mantenendo un’identità ben precisa.
Stiamo continuando questo percorso parlando principalmente di temi e non di persone; l’esito non è scontato e non dipende solo da noi.

Possibile ipotizzare una sua nuova candidatura a sindaco?
Si, ma è opportuno ribadire che sono disponibile a fare un passo di lato, purché si dia un’alternativa solida ai cittadini carottesi; avverto la loro stanchezza nell’assistere alla solita finta alternanza.

A proposito di candidature e candidati. Tra il sindaco in carica, Vincenzo Iaccarino, e lo sfidante più accreditato, Giovanni Ruggiero, spunta l’attuale assessore Rossella Russo. Cosa ne pensa?
Nell’intervista tripla del Forum dei Giovani fui criticato quando risposi: «Farò il Sindaco».
Forse l’affermazione fu troppo criptica, ma in quelle tre parole desideravo far trasparire tutta la mia dedizione. Intendo il mandato sindacale come una missione, mai potrei dedicare solo parte del mio tempo e continuare a svolgere il mio lavoro, mai potrei affermare di essere stanco non perché abbia cercato di risolvere una criticità della mia città, ma perché di turno al lavoro.
Detto ciò mi chiedo se il comandante Rosa Russo potrebbe mai svolgere il doppio ruolo di Capo della polizia municipale di Sorrento e Sindaco di Piano di Sorrento.
Inoltre, cosa sottaciuta ma evidente, sarebbe anche sconveniente per la posizione del Vicesegretario comunale, relazione familiare che potrebbe creare qualche imbarazzo al palazzo.

Cosa pensa del progetto di Piazza della Repubblica e delle connesse scelte sul mercato ortofrutticolo di recente approvate dall’Amministrazione?
Saranno oggetto di discussione consiliare, personalmente penso che sia il tentativo di celare cinque anni persi da parte dell’amministrazione Iaccarino, nel rincorrere il passato. Presumo non ci credano neanche loro, visto che stanno contemporaneamente perseguendo anche la realizzazione dell’ennesimo parcheggio in Via San Michele, con conseguente consumo di suolo. Inoltre non mi pare abbiano ben in mente quale sarà la città di domani, rincorrendo progettualità che, a mio modesto avviso, vanno necessariamente riviste in prospettiva post pandemica.
Nelle piccolezze dei dettagli, non sanno nemmeno che fine farà il capannone storico.

In questi ultimi tempi c’è un proliferare di opere sul territorio. Dai marciapiedi al Cavone alle opere a Marina di Cassano. Che ne pensa?
Ci sono le elezioni, è chiaro, si cerca di recuperare in operosità da sbandierare ai cittadini quali meriti acquisiti sul campo; c’è una normalità delle cose ormai assunta a straordinarietà.
Ha ragione il mio collega Antonio D’Aniello quando ribadisce che ci siamo indebitati per opere che dureranno meno del debito contratto.
Al di là dei problemi derivanti dai lavori, che ci possono stare, è indecente lasciare importanti e trafficate arterie in quello stato: mi riferisco principalmente al Cavone e via dei Platani.
Mi cita poi la Marina di Cassano. Non posso non parlare della disorganizzazione che vede cittadini residenti prigionieri in casa propria. Se poi andiamo nel dettaglio dei lavori lato mare, si è sottratta altra sabbia, un bene prezioso che la natura ci ha donato nei millenni. Era un progetto già approvato che hanno dovuto realizzare i concessionari, ma ancora peggio sarà quell'orrendo imbarcadero sulla spiaggia. Dal rendering che ho visionato, risulta essere un pugno nell’occhio, un obbrobrio che non ha nulla a che vedere con il contesto anche architettonico della marina.

Questione pandemia. Come sta gestendo il Comune l’emergenza?
In solitaria. Trovo assurdo gestire da soli quando i confini comunali sono ignoti anche ai residenti. L’Unità di Crisi di Sorrento, con la nota dello scorso gennaio, rivolgeva un appello affinché si formalizzasse un Coordinamento dei Sindaci della Penisola per la sicurezza sanitaria del territorio. Mi sembra logico, tanto che già a marzo dello scorso anno, tutti noi consiglieri del movimento chiedemmo di istituire il centro operativo misto di nomina prefettizia.
Non so cos’abbiano deciso e nemmeno se se ne sia discusso. Gli incontri sindacali sono avvolti da una nube misteriosa, più volte ho chiesto di partecipare anche solo in qualità di uditore, come in occasione della chiusura del Centro di Igiene Mentale sorrentino, ma nulla è dato sapere né ai consiglieri, né ai cittadini.

Scuole aperte, scuole chiuse. La comunità è divisa. Lei che opinione ha a riguardo?
Con il rischio di cadere nella banalità, l’indicazione che seguo è quella di convivere con il virus, cercando nel contempo di non ammalarmi.
La scuola intesa non unicamente quale luogo di studio ma anche e soprattutto di socializzazione, mi porta a dire che bisogna fare il possibile per tenerle aperte, ma ho molta comprensione per chi ha timore anche in considerazione del numero dei contagi. Non è parlare politichese, occorre cautela. Compatibilmente con la colorazione della zona, per i più grandi, mascherina e distanziamento si può fare, il problema si genera principalmente nei trasporti pubblici; magari per chi fosse possibile, due passi a piedi non possono che far bene. Per i più piccoli le criticità sono certamente maggiori e sarebbe meglio non sottoporli a rischi, stress e soprattutto tamponi.

Vaccinazioni. Villa Fondi è una delle sedi territoriali. Piano al centro della Penisola?
Piano di Sorrento “è” il cuore della penisola. Non lo dico per campanilismo ma è sempre stato così; diciamo che da qualche tempo non siamo più abituati, ma il Piano, inteso quale fuori mura, è storicamente il territorio dei laboriosi.
Mettendo da parte i ricorsi storici che per me non hanno ormai più rilevanza, se è chiaro che con una politica divide et impera si sia perpetrato un danno al territorio, altrettanto palese è il segno delle tre postazioni, quasi a ristabilire la centralità dei tre comuni, come a mio avviso dovrebbe essere.






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