Il 18 febbraio scorso ho rilasciato un'intervista al direttore del settimanale di approfondimento della penisola sorrentina "Agorà".
Mi è stato chiesto della politica nazionale del M5S e del mio punto di vista circa le questioni locali. Per chi volesse approfondire, queste sono le mie risposte.
Appoggio del M5S al Governo Draghi. Lei non ha condiviso ed ha annunciato l’uscita dal
MoVimento di cui, come portavoce, è l’esponente più importante in Penisola.
Cosa succede e, soprattutto, cosa cambia sul territorio?
Cambiare idea è spesso
intelligenza e capacità di lettura; stravolgerla, addirittura nei princìpi, è tutt’altra
cosa.
La ringrazio per
l’attribuzione ma non ho mai cercato né rivendicato leadership, tanto è che ho
sempre lavorato sotto traccia sostanzialmente a tutte le questioni del
territorio quindi, per me non cambia nulla. Al di là di quello che sarà del
“partito”, sono sempre disponibile a lavorare sui temi, lì dove c’è interesse a
finalizzare le proposte dei cittadini e per il bene comune.
Avevo infatti chiesto da
tempo un incontro con la dirigenza del M5S per comprendere se ci fosse ancora
interesse a perseguire le proposte territoriali, al di là dei singoli portavoce
che si spendono, e non desidero fare nomi, ma che senza uno sforzo sinergico
risultano esercizi vani.
In che senso?
Faccio due esempi: parlando
di temi nazionali, con Danilo Toninelli ministro delle infrastrutture e dei trasporti,
si era creata una collaborazione per cercare soluzioni alle annose criticità
del lavoro marittimo, tema sul quale lavoro da oltre 15 anni. Luigi Gallo creò
un gruppo di lavoro ed io mi feci carico di coinvolgere marittimi provenienti
da tutto il territorio nazionale, con molti dei quali tuttora collaboro,
giungendo anche alla redazione di un corposo documento, da me presentato in
Commissione Cultura alla Camera dei Deputati.
Sciaguratamente
defenestrato Danilo, si è provato con Giancarlo Cancelleri viceministro e Roberto
Traversi sottosegretario, ma i risultati sono stati praticamente nulli, e certamente
non per inoperosità mia o di Gallo.
Invece localmente, un tema
che ci tocca affrontare è la realizzazione dell’ospedale unico. Tutti i
portavoce locali sono schierati contro l’edificazione a Sant’Agnello ed abbiamo
inoltrato un ordine del giorno ai Presidenti dei rispettivi Consigli comunali:
vorremmo capire se il M5S, nazionale e regionale, desidera ancora essere
espressione dei cittadini raccogliendone le istanze, o nella metamorfosi, impone
una sua visione e, nel caso, indicata da chi.
Tra
qualche mese a Piano si vota. Lei ha intenzione di candidarsi ed in caso
affermativo a quale percorso politico pensa?
Non so quello che accadrà
nel Movimento, chiaro è il disagio di circa la metà degli iscritti: nel MeetUp
della penisola sorrentina, la maggioranza degli attivisti era per il No al
governo Draghi e molti di quelli che hanno votato Si, dopo la presentazione della
lista dei Ministri, hanno cambiato idea.
Con il gruppo avevo già
parlato chiaro nel voler costruire un’alternativa tangibile, che non fosse in
continuità con alcuna delle passate amministrazioni, e per questo si era
stabilito di coinvolgere professionalità locali, andando oltre le simbologie
partitiche, pur mantenendo un’identità ben precisa.
Stiamo continuando questo
percorso parlando principalmente di temi e non di persone; l’esito non è
scontato e non dipende solo da noi.
Possibile
ipotizzare una sua nuova candidatura a sindaco?
Si, ma è opportuno ribadire
che sono disponibile a fare un passo di lato, purché si dia un’alternativa solida
ai cittadini carottesi; avverto la loro stanchezza nell’assistere alla solita
finta alternanza.
A proposito di candidature e candidati. Tra il sindaco in carica, Vincenzo
Iaccarino, e lo sfidante più accreditato, Giovanni Ruggiero, spunta l’attuale
assessore Rossella Russo. Cosa ne pensa?
Nell’intervista tripla del
Forum dei Giovani fui criticato quando risposi: «Farò il Sindaco».
Forse l’affermazione fu
troppo criptica, ma in quelle tre parole desideravo far trasparire tutta la mia
dedizione. Intendo il mandato sindacale come una missione, mai potrei dedicare
solo parte del mio tempo e continuare a svolgere il mio lavoro, mai potrei
affermare di essere stanco non perché abbia cercato di risolvere una criticità
della mia città, ma perché di turno al lavoro.
Detto ciò mi chiedo se il
comandante Rosa Russo potrebbe mai svolgere il doppio ruolo di Capo della
polizia municipale di Sorrento e Sindaco di Piano di Sorrento.
Inoltre, cosa sottaciuta ma
evidente, sarebbe anche sconveniente per la posizione del Vicesegretario
comunale, relazione familiare che potrebbe creare qualche imbarazzo al palazzo.
Cosa
pensa del progetto di Piazza della Repubblica e delle connesse scelte sul
mercato ortofrutticolo di recente approvate dall’Amministrazione?
Saranno oggetto di
discussione consiliare, personalmente penso che sia il tentativo di celare
cinque anni persi da parte dell’amministrazione Iaccarino, nel rincorrere il
passato. Presumo non ci credano neanche loro, visto che stanno contemporaneamente
perseguendo anche la realizzazione dell’ennesimo parcheggio in Via San Michele,
con conseguente consumo di suolo. Inoltre non mi pare abbiano ben in mente
quale sarà la città di domani, rincorrendo progettualità che, a mio modesto
avviso, vanno necessariamente riviste in prospettiva post pandemica.
Nelle piccolezze dei
dettagli, non sanno nemmeno che fine farà il capannone storico.
In questi ultimi tempi c’è un proliferare di opere sul territorio. Dai marciapiedi
al Cavone alle opere a Marina di Cassano. Che ne pensa?
Ci sono le elezioni, è
chiaro, si cerca di recuperare in operosità da sbandierare ai cittadini quali
meriti acquisiti sul campo; c’è una normalità delle cose ormai assunta a
straordinarietà.
Ha ragione il mio collega
Antonio D’Aniello quando ribadisce che ci siamo indebitati per opere che
dureranno meno del debito contratto.
Al di là dei problemi
derivanti dai lavori, che ci possono stare, è indecente lasciare importanti e
trafficate arterie in quello stato: mi riferisco principalmente al Cavone e via
dei Platani.
Mi cita poi la Marina di
Cassano. Non posso non parlare della disorganizzazione che vede cittadini
residenti prigionieri in casa propria. Se poi andiamo nel dettaglio dei lavori
lato mare, si è sottratta altra sabbia, un bene prezioso che la natura ci ha
donato nei millenni. Era un progetto già approvato che hanno dovuto realizzare
i concessionari, ma ancora peggio sarà quell'orrendo imbarcadero sulla
spiaggia. Dal rendering che ho visionato, risulta essere un pugno nell’occhio,
un obbrobrio che non ha nulla a che vedere con il contesto anche architettonico
della marina.
Questione pandemia. Come sta gestendo il Comune l’emergenza?
In solitaria. Trovo assurdo
gestire da soli quando i confini comunali sono ignoti anche ai residenti. L’Unità
di Crisi di Sorrento, con la nota dello scorso gennaio, rivolgeva un appello
affinché si formalizzasse un Coordinamento dei Sindaci della Penisola per la
sicurezza sanitaria del territorio. Mi sembra logico, tanto che già a marzo
dello scorso anno, tutti noi consiglieri del movimento chiedemmo di istituire
il centro operativo misto di nomina prefettizia.
Non so cos’abbiano deciso e
nemmeno se se ne sia discusso. Gli incontri sindacali sono avvolti da una nube misteriosa,
più volte ho chiesto di partecipare anche solo in qualità di uditore, come in
occasione della chiusura del Centro di Igiene Mentale sorrentino, ma nulla è
dato sapere né ai consiglieri, né ai cittadini.
Scuole aperte, scuole chiuse. La comunità è divisa. Lei che opinione ha a riguardo?
Con il rischio di cadere
nella banalità, l’indicazione che seguo è quella di convivere con il virus,
cercando nel contempo di non ammalarmi.
La scuola intesa non
unicamente quale luogo di studio ma anche e soprattutto di socializzazione, mi
porta a dire che bisogna fare il possibile per tenerle aperte, ma ho molta
comprensione per chi ha timore anche in considerazione del numero dei contagi.
Non è parlare politichese, occorre cautela. Compatibilmente con la colorazione
della zona, per i più grandi, mascherina e distanziamento si può fare, il
problema si genera principalmente nei trasporti pubblici; magari per chi fosse
possibile, due passi a piedi non possono che far bene. Per i più piccoli le
criticità sono certamente maggiori e sarebbe meglio non sottoporli a rischi,
stress e soprattutto tamponi.
Vaccinazioni. Villa Fondi è una delle sedi territoriali. Piano al centro della Penisola?
Piano di Sorrento “è” il
cuore della penisola. Non lo dico per campanilismo ma è sempre stato così;
diciamo che da qualche tempo non siamo più abituati, ma il Piano, inteso quale
fuori mura, è storicamente il territorio dei laboriosi.
Mettendo da parte i ricorsi
storici che per me non hanno ormai più rilevanza, se è chiaro che con una
politica divide et impera si sia perpetrato
un danno al territorio, altrettanto palese è il segno delle tre postazioni,
quasi a ristabilire la centralità dei tre comuni, come a mio avviso dovrebbe
essere.
mercoledì 24 febbraio 2021
INTERVISTA AD AGORÀ
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