giovedì 2 marzo 2023

ODISSEA TASSA D'ESAME

Italia, Anno Salutis 2022. - Uno schiaffo alla tecnologia, alla digitalizzazione, alla telematica, ma soprattutto alla civiltà. Costringere le persone a spostarsi per futilità vincolanti, a spendere soldi e tempo in mobilità, al fine di versare una tassa dall’importo irrisorio e che potrebbe essere assorbita da un bollo o, se proprio necessaria, prevista in pagamento telematico. Ecco la storia, premettendo che nonostante la caldissima giornata afosa e soleggiata, ho utilizzato i mezzi pubblici e la sana buona camminata.
Un marittimo (il sottoscritto) decide di presentare una domanda per partecipare a un bando d’esami per titoli minori emanato della Capitaneria di Porto di Torre del Greco ma, per la cronaca, potrebbe essere un qualsiasi altro luogo italiano.
Affinché l’istanza risulti completa e quindi si possa essere ammessi agli esami, oltre al bollo di € 16,00 e alla documentazione richiesta, necessita allegare la ricevuta di avvenuto pagamento della tassa d’esame dell’importo di 97 centesimi di euro.
Per sapere se nel corso degli anni le cose fossero cambiate, chiedo informazioni in merito al sottufficiale dell'ufficio Gente di Mare corallino, il quale mi dice di recarmi direttamente all’ufficio doganale di Torre Annunziata.
Il giorno successivo, di buon mattino, prendo la circumvesuviana per la stazione di Torre Annunziata e da lì a piedi fino alla dogana che so essere vicino alla capitaneria di porto, almeno così risulta sia dal sito ufficiale, sia da google map, ma giunto sul posto scopro che l’ufficio è stato spostato e che devo tornare indietro di mezzo chilometro.
Poco male, con l’aiuto di un agente della Guardia di Finanza riesco a trovare l’edificio giacché privo di una qualsivoglia indicazione, salgo le scale al piano, e chiedo come pagare la tassa.
La funzionaria mi spiega che c’è bisogno dell’ordine di introito che deve essere emesso dalla capitaneria di porto. Evidenzio che provengo direttamente da Compamare Torre del Greco, ma lei afferma sicura che devo rivolgermi in quel di Torre Annunziata.
Stranito, ritorno sui miei passi recandomi all’ufficio circondariale marittimo oplontino, e lì un gentilissimo sottufficiale mi svela l’arcano. In sostanza Torre del Greco non è registrata presso le Dogane e non può emettere ordini di introito, per cui bisogna rivolgersi o alla Capitaneria di Napoli, o a quella di Torre Annunziata.
Anch’egli non si capacita della farraginosità della procedura, comunque mi compila l’ordine a mano in modo ch’io possa tornare alla dogana. Qui trascorro un altro quarto d’ora al fine di registrare il documento, mi consegnano un altro stampato per l’incasso e con quello vado ad un altro sportello per il pagamento. Finalmente mi danno la ricevuta ma non è finita qui, devo ritornare in capitaneria a Torre Annunziata per registrare l’avvenuto pagamento. Rifaccio la coda, lo stesso militare di prima con estrema disponibilità, annota i riferimenti su un registro timbrandomi la ricevuta. Nel frattempo giungono altri due marittimi che devono versare una tassa simile per sostenere gli esami da ufficiali di coperta.
Sono passate le 11:00, tre ore e mezza in viaggi, camminate, attese e discussioni, per pagare 97 centesimi; posso finalmente andare a prendere la vesuviana per Torre del Greco e consegnare l’istanza… e sui mezzi pubblici, sull’EAV in particolare, si apre un altro capitolo…


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