sabato 10 settembre 2016

AMATRICIANA SOLIDALE, CON CHI?

Sia chiaro che non desidero criticare le buone e lodevoli intenzioni, e so anche che la maggior parte non sarà d'accordo con questo mio post, ma sarà il mio spirito di contraddizione, sarà il mio essere controcorrente, controtendenza, insomma contro, ma questa amatriciana solidale proprio non la digerisco, e non è colpa della cipolla.

Alcuni giorni fa, quando le prime, le seconde, le terze e le altre pagine dei giornali non erano occupate dal nulla ed eco del regime governativo, del puro gossip "capitolino" ad uso politico, oscurando così la tragicità dell'evento tellurico di Accumoli, la protezione civile ammoniva: "Non occorre nulla", per poi chiosare: "Inviate soldi e non generi di prima necessità".
Poi ascolti le testimonianze dei volontari: "Ci siamo spinti sui paesini e ci hanno detto che siamo i primi a giungere con qualcosa, hanno bisogno di tutto".
E il mio mal pensare andreottiano tipico del mariuolo che si sente derubato, ma che in questo caso è insito nel mio vivere quotidiano in questo paese, dove i frutti della solidarietà scompaiono come in un gioco d'illusionismo, mi fa riflettere sul lato virtuale della moneta, poiché se prima c'era bisogno di contenitori per far giungere i danari in destinazioni diverse, oggi sono solo numeri, piccoli enormi numeri che viaggiano su binari digitali e che si confondono negli scambi delle varie stazioni sconosciute.
Detto ciò e considerando che comunque c'è e ci sarà necessità di soldi, penso a quanto costi economicamente organizzare queste mangiate a base di guanciale per gli integralisti del palato, o pancetta per chi basta che se magna, ed immagino che si potrebbe devolvere direttamente la cifra, attirando benefattori con altre iniziative.
E poi mi chiedo: "Perché i ristoratori devolvono un surplus solo se ordini un'amatriciana? Che razza di beneficenza è mai questa"?
È chiaro, è evidente, ce l'ho con l'amatriciana, perché sono per la vita e non per la morte, anche se si tratta di "stupidi" maiali (così mi è stato detto).
Mangiate ciò che volete, non voglio convincervi a diventare vegani, il mondo lo diventerà per forza di cose nel giro di pochi anni, ma voglio farvi riflettere su quanti maiali bisogna uccidere, che incremento nella richiesta di carne suina ci sarà per questa "solidarietà".
E se non avete questa sensibilità etica, se non avete ancora ben compreso l'impatto ambientale degli allevamenti sia intensivi (paradossalmente più sostenibili) sia biologici, se non tenete alla vostra salute visto che l'OMS ha chiaramente sentenziato che la carne è dannosa e cancerogena, allora abbuffatevi pure e partecipate a questa ulteriore inutile carneficina.
Chi vuole donare lo può fare, a prescindere da quel che mangia.

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