venerdì 30 aprile 2021

CAOS CONSIGLIO COMUNALE

Il Presidente chiude anzitempo l’Assise Consiliare

Piano di Sorrento – Dopo l’assenza di tutta la maggioranza ieri in prima convocazione, oggi si è nuovamente riunito il Consesso carottese in seconda convocazione, sempre in modalità telematica.
Un Consiglio particolare che ha visto ritirare da parte della maggioranza, sia la proposta di regolamento comunale del nuovo canone patrimoniale di concessione, autorizzazione o esposizione pubblicitaria, sia la proposta di alienazione di quote di partecipazione azionaria in Penisolaverde S.p.A. in favore dell’Ente Comunale di Massa Lubrense.
Ma dopo la defezione in massa di ieri, il clou si è raggiunto all’ultimo punto all’ordine del giorno, durante la discussione dell’unico debito fuori bilancio, un debito per così dire scomodo giacché il comune, contumace e non costituitosi in giudizio, è stato condannato in appello al risarcimento dei danni riportati dal veicolo dell’appellante e al pagamento delle relative spese processuali.
Durante gli interventi del sottoscritto e del consigliere Antonio D’Aniello, atteggiamenti irrispettosi verso il Consiglio assunti da alcuni Consiglieri e Assessori, hanno indotto il Presidente Russo a chiedere per ben due volte l’appello nominale, richiamando i Consiglieri all’ordine e a seguire i lavori piuttosto che la tivvù.
L’Assise Consiliare è la massima espressione istituzionale cittadina, e dev’essere rispettata a prescindere se si svolga in Sala Consiliare o in modalità telematica. Per la verità, da quando i consigli si svolgono in videocall, è accaduto spesso di notare “presenze fantasma” da parte di chi, lasciata accesa la telecamera, si dedicava a tutt’altro. Ma oggi si è davvero toccato il fondo, essendo perfino capitato di avere l’audio interrotto dalla trasmissione televisiva seguita da qualche membro.
I “disturbi” infatti sono continuati e, al terzo richiamo all’ordine e al rispetto, il Presidente ha “giustamente” ritenuto di chiudere anticipatamente il consesso, rinviando alla prossima Adunanza l’argomento.
Oggi abbiamo assistito alla mortificazione del Consiglio Comunale.

lunedì 19 aprile 2021

PUC - INCREDIBILE

Il fatto che sto per raccontarvi è di quelli che ti fanno esclamare la domanda interiore: «Possibile?»!
Come i cittadini più attenti sapranno, ultimamente la Giunta Comunale di Piano di Sorrento, con deliberazione n.46 del 29/03/2021 ed immediatamente esecutiva, ha preso atto e approvato il Preliminare del Piano Urbanistico Comunale corredato del Rapporto Ambientale Preliminare.
Giunto a pagina 22 dell’allegato citato rapporto, ho dovuto fermarmi e rileggere più volte.
Non potevo credere ai miei occhi.
Paragrafo 1.3.1 Aria e clima. «La penisola sorrentina, è complessivamente caratterizzata da una buona qualità dell'aria» e fin qui, diciamo che è questione di punti di vista se non ci sono dati.
Ma al palazzo comunale i dati li tirano fuori, eccome.
Riporto il paragrafo: «In particolare nel 2018 l'ARPAC ha eseguito alcuni rilievi della qualità dell'area (n.d.r. aria) lungo la S.S.145, principale asse di comunicazione della penisola. Gli apparecchi sono stati posizionati in tre punti nevralgici per il traffico: a Meta, in via Angelo Cosenza, tra Piano di Sorrento e Sant'Agnello, nella zona della Siesta e nel rione Marano, all'ingresso di Sorrento».
Giuro, è scritto proprio così.
Ma quelle centraline sono dell'ARPAC?
Nossignori, sono di proprietà del comitato #CHEARIATIRA, in sostanza attivisti e portavoce locali del M5S che, con un'autotassazione e i fondi derivati da una pizza partecipata da vari MeetUp e parlamentari della provincia, diedero incarico ai tecnici ideatori dello SMART NOSE DUST, di progettare tre centraline fisse per le esigenze della penisola sorrentina.
C'è da aggiungere che i nostri dispositivi, per quanto affidabili giacché a tecnologia laser scattering, non possono fornire dati ufficiali giacché l'unico Ente certificato è l'ARPAC.
Siamo chiaramente soddisfatti, il nostro scopo era ed è quello di rendere un servizio alle comunità sorrentine, ma ora, che succede?
Correggeranno ARPAC con MeetUp penisola sorrentina o #COMITATOCHEARIATIRA, oppure elimineranno l'intero paragrafo? Certo che questa è roba grossa, ma tanta tanta roba... 

Qui il documento pdf dal sito comunale (vedi pag.22).



sabato 17 aprile 2021

LETTERA APERTA AL DIRETTORE DI AGORÀ

Egregia Direttrice

Ti confesso che sono molto amareggiato per l’articolo odierno pubblicato su Agorà della penisola sorrentina, dal titolo «Ospedale Unico: la politica si divide».
Trovo tendenzioso riportare il solo intervento del Sindaco, quando l’ordine del giorno era proposto da due consiglieri di minoranza, ed inoltre era ben articolato nell’esposizione delle criticità cui, attenzione, non è stata fornita una sola risposta risolutrice.
Posso concepire che si adotti una linea editoriale e ci si schieri palesemente, quello che non potrò mai accettare è l’informazione a metà.
Su un tema così significativo e che potrebbe stravolgere la vita cittadina di un comprensorio a chiara vocazione turistica, non si possono omettere le ragioni di una parte consistente e rappresentativa di popolazione.
Come in occasione del depuratore di Punta Gradelle citato dal Sindaco e cui ho replicato in Consiglio, si pensa all’opera in sé e non al corollario, considerato che abbiamo condotte fognarie groviera, miste, e con overflow e conseguenze ambientali sotto gli occhi di tutti, sottolineando inoltre che le bandiere blu sono principalmente figlie di servizi e non specificamente in virtù alla qualità delle acque del mare.
Insomma, risposte nessuna, quel che emerge dal consesso carottese è che l’ospedale si deve fare e basta perché così è deciso da pochi, magari con tutte le conflittualità di due primi cittadini dipendenti della stessa ASL NA3 Sud, impegnati ed impiegati professionalmente nelle due strutture.
Non posso far altro che biasimare e notare che come al solito manchi il dibattito politico e duole rilevare che gran parte degli organi d’informazione invece di agevolare il confronto, non alimentano spazi di discussione che dovrebbero invece trovare naturale funzione nel rendere partecipe la cittadinanza.

Piano di Sorrento, 17.4.2021

Salvatore Mare
Consigliere Comunale



martedì 13 aprile 2021

OSPEDALE UNICO - la discussione

Ieri sera nell’Assise comunale carottese, si è discusso il nostro ordine del giorno sull’ospedale unico della penisola sorrentina: nel video in calce il mio intervento.
Chi volesse seguire l’intera discussione può farlo su youtube attivando questo link.

Per chi preferisse la lettura, ne riporto di seguito il testo scritto.

La proposta di discutere nei Consigli comunali dei comuni interessati dalla realizzazione dell’Ospedale Unico della penisola sorrentina, scaturisce della necessità di informare i cittadini di tutte le fasi di studio, di progettazione e di edificazione, giacché le informazioni sono poche e ancor minori sono gli spazi di confronto e di ascolto, vuoi anche per la crisi pandemica che non incoraggia incontri pubblici, ma particolarmente per scelta sistemica che vede ogni qual volta ci sia da realizzare un’opera impattante, creare una coltre di disinformazione che mantiene la cittadinanza nel campo del sentito dire e subire scelte che magari non sono o saranno condivise.
Il 3 febbraio scorso è stato sottoscritto a Palazzo Santa Lucia, il contratto per l'avvio della progettazione dell'ospedale unico della Penisola Sorrentina. Nell’occasione, oltre al Governatore della Regione Campania Vincenzo De Luca, erano presenti il direttore generale dell'Asl Napoli 3 Gennaro Sosto, il presidente del Gruppo MATE Raffaele Gerometta in rappresentanza della squadra di progettisti incaricati del lavoro, e i sindaci dei comuni interessati, ciò a particolare conferma che l’opera non riguardi unicamente il comune santanellese. L'Ospedale, finanziato dalla Regione Campania, costerà almeno 65 milioni di euro.
Scopo di questo mio intervento è porre in risalto alcune criticità sostanziali, che pare finora non siano state oggetto di particolari analisi.

Infatti nello studio di fattibilità del giugno 2018, non si citano problematiche di rilievo, tipo l’inevitabile incremento del transito veicolare dovuto non solo alle ambulanze, ma alla fruizione della struttura di pazienti e visitatori, all’accesso necessario di medici e paramedici, di informatori scientifici, fornitori e relativi mezzi di approvvigionamento di ogni genere, e che il tutto avverrebbe in pieno centro cittadino tramite l’unica strada di collegamento, già di per sé notoriamente caotica.
Il nostro Corso Italia, vuoi a Meta come a Sorrento, è la strada principale dove maggiormente si sviluppa l’economia dei nostri Comuni e l’unico collegamento stradale con il resto della provincia.
Mettendo un attimo da parte questa crisi pandemica, è un’arteria fortemente trafficata specialmente nei periodi estivi, quindi di maggior turismo, e nelle festività, religiose, nazionali e patronali; in quei giorni tutto si blocca rendendo già di per se difficile percorrere pochi chilometri, come già è difficoltoso raggiungere uno dei due pronto soccorso, ora dislocati a Sorrento e Vico Equense, per non parlare poi dello stabiese San Leonardo; è facilmente immaginabile cosa possa significare per un cittadino di Vico Equense o di Massa Lubrense (senza considerare i residenti nella vicina costiera amalfitana cui il nosocomio dovrà servire), raggiungere il centro di Sant’Agnello, considerato l’incremento e l’accentramento di veicoli, dovuti alla realizzazione di un polo ospedaliero così importante ed imponente.
Difficoltà quindi di viabilità già critiche giacché ereditate, in aggiunta a quelle derivate dalla realizzazione del dipartimento d'emergenza e accettazione, cui vanno sommati elementi di rischio provenienti dal far operare eliambulanze in prossimità di edifici privati; fattori che vanno anche ad incrementare il non sottovalutabile fenomeno dell’inquinamento acustico.
Per questi aspetti, sarebbe interessante sapere se c’è stato uno studio sul possibile deprezzamento delle proprietà immobiliari lì localizzate, e se i proprietari di immobili ben vedrebbero una simile operazione che potrebbe danneggiarli notevolmente.

Un altro aspetto è fornito dal campanello d’allarme del recente cedimento del suolo nel parcheggio dell’Ospedale del Mare a Ponticelli, fortunatamente senza vittime ma con gravi conseguenze circa l’attività medica; il parallelismo è palese in virtù del fatto che Viale dei Pini, strada sulla quale è posto l’ingresso all’ospedale, è più volte drammaticamente precipitata giacché edificata su una colmata di materiale di risulta sversato nel rivo a cominciare particolarmente dal piazzale Libertà, fino al mare del Golfo del Pecoriello, e quindi a grave rischio idrogeologico.
L’area descritta infatti ricade in zona rossa R4, che gli esperti sapranno corrispondere a rischio molto elevato.
Ma nello studio fattibilità del giugno 2018, a pag. 50, è presa in considerazione la sola area su cui poggeranno le fondamenta dell’Ospedale Unico, zona a rischio moderato e medio, ciò come se gli accessi alla struttura non dovessero essere contemplati, come se si potesse giungere in loco unicamente per via aerea.
Bisogna ricordare quante volte, anche nel recente, è sprofondata Viale dei Pini nei poco più di cinquant’anni dalla sua tracciatura, quante voragini più o meno gravi ne hanno interdetto l’uso anche per lunghissimi periodi, come negli anni ’70, negli anni ’80, ed anche recentemente verso la fine del primo decennio del 2000.

Appare alquanto strano che di questo non si sia trattato nello studio di fattibilità e non si sia tenuto conto dell’accesso alla struttura e di come fosse di primaria importanza.
Ma vi sono altre criticità trascurate dallo studio di fattibilità:
► Già accennato in precedenza, la chiusura dei due presidi ospedalieri di Vico Equense e Sorrento con tutte le difficoltà che avranno i mezzi di soccorso e i pazienti che necessitino di urgenti misure emergenziali, nel raggiungere quello che sarà un vero e proprio polo ospedaliero posto al centro della penisola.
Infatti il nuovo ospedale dovrà soddisfare le richieste non solo dei sei comuni della penisola sorrentina e gli 80.381 residenti, ma anche ai residenti dei comuni della costiera da Positano in poi, oltre alla presenza dei turisti, che ci si augura possa dare presto e nuovamente numeri importanti.
Se ci si volesse tenere in linea con la media nazionale, stando alle informazioni da chiunque facilmente reperibili, il numero di posti letto per cittadino è 3,14 ogni 1000, il che è già al di sotto della già scarsa media europea 4,9/1000, e 250 posti letto possono essere considerati a copertura dei residenti dei soli 6 comuni. Infatti, sempre dallo studio di fattibilità, si apprende che: «L’obiettivo generale dell’intervento è la realizzazione, dunque, di un nuovo Ospedale Unico per il territorio della Penisola Sorrentina, che dovrà avere le caratteristiche di base e specialistiche di un ospedale sede DEA di I livello, con circa 30.000 accessi all’anno al Pronto Soccorso e una potenzialità di 221 posti letto e 38 posti tecnici». Quindi dubbi anche sul dimensionamento dell’opera.

► Ma il dato più dolente, a nostro avviso, è l’enorme cambiamento urbanistico che subirà non unicamente, ma principalmente il Comune di Sant’Agnello, che dovrà essere ripensato da luogo turistico per antonomasia a comune Ospedaliero, viste le dimensioni del nuovo DEA di I livello che sarà edificato su un’area di circa m2 20.000, attualmente non unicamente di proprietà della Regione Campania, ma anche di privati.
Alberghi, giardini e bassi edifici, se si esclude il parco a via Mariano Lauro, fanno da cornice all’attuale struttura ASL, più giù a nord, verso il mare, ci sono due strutture sportive e un campeggio con bungalow.
Tutto ciò verrebbe stravolto e tutto questo pare non interessare a nessuno. Certo, gli alberghi potranno sempre esistere in funzione dell’ospedale, ma abbiamo chiesto agli operatori e soprattutto ai cittadini, se sono d’accordo? È stata loro prospettata questa ipotesi di stravolgimento cittadino, o lo subiranno, lo subiremo ancora una volta sulla nostra pelle?
Ecco allora che quando si parla di analisi costi benefici, non possono essere presi in considerazione solo gli aspetti meramente economici, ma si debbano studiare tutti i risvolti anche e soprattutto sociali.

► Un altro fattore non di poco conto è l’enorme impatto ambientale su un luogo già di per sé fragile, giacché l’edificazione avverrebbe su di un suolo costituito da roccia tufacea dalle ampie cavità sotterranee, oltre che in demolizione dell’esistente e relativi smaltimenti, con l’ampliamento del corpo cementizio e relativa distruzione di giardini attigui, che unitamente all’incremento del traffico, renderebbe ancora più inospitale e invivibile la zona e, paradossalmente, fornirebbe più pazienti al nosocomio.

D’altro canto non possiamo continuare a considerare a nostro piacimento e convenienza il territorio, a volte comunale, altre comprensoriale, e quindi far subire un tale traffico di un polo ospedaliero, ad un comune con appena 8.900 abitanti.
Vagliato che a ciò vanno aggiunte alcune riflessioni sulla sanità pubblica, non poste da parti politiche ma da addetti ai lavori, tra cui:
- la necessità di abbreviare i tempi per le visite specialistiche e la diagnostica “pubblica”,
- che il Nuovo Ospedale Unico non inciderebbe particolarmente sui posti letto, visto che verrebbero chiusi il “Santa Maria della Misericordia” e il “De Luca e Rossano”,
- che la recente pandemia da Covid-19 ha dimostrato l’insostenibilità del sistema centralizzato in un’unica grande struttura,
- che particolarmente i cittadini di Vico Equense, ma anche molti sorrentini, non gradiscono la chiusura dei due presidi.

Considerato infine l’enorme impiego di fondi pubblici, si tratta di oltre € 65.000.000,00, che potrebbero non essere finalizzati ad una risoluzione delle criticità bensì ad un incremento delle problematiche della vita cittadina non unicamente del comune di Sant’Agnello ma di tutto il comprensorio e se a ciò aggiungiamo che il nuovo studio di fattibilità è affidato alla stessa ditta che sarà poi, eventualmente, incaricata della progettazione, i dubbi fin qui espressi appaiono fondati e pregnanti.
In conclusione due aspetti politici su cui desidero porre l’accento è in primis che la scelta del sito su cui sorgerà il Polo Ospedaliero, è avvenuta senza informare i cittadini e senza il coinvolgimento costante dei consigli comunali, laddove è sempre stata idea del mio gruppo politico ampiamente sposata dal sottoscritto, che siffatte opere debbano avvenire dietro la consapevole consultazione popolare.
In secondo luogo è nostro parere che se si è arrivati a questa fase di studio e conseguente esborso di denaro pubblico per questo ulteriore studio di fattibilità dal costo di oltre € 300.000,00, sia stato per una carente istruttoria preliminare, giacché nello studio di fattibilità del 2018 non è emersa nemmeno una di queste palesi criticità.
Ecco quindi la proposta di discussione che mi auguro sia raccolta anche dagli altri consigli comunali che non hanno rappresentanze del mio gruppo politico, così come ad esempio è avvenuto per il Consigliere Antonio D’Aniello, cofirmatario di questo ordine del giorno, in modo che le rappresentanze politiche cittadine si esprimano in un contesto pubblico, in merito all’opportunità della realizzazione dell’ospedale unico della penisola sorrentina a Sant’Agnello.



𝗢𝗦𝗣𝗘𝗗𝗔𝗟𝗘 𝗨𝗡𝗜𝗖𝗢 - 𝗹𝗮 𝗱𝗶𝘀𝗰𝘂𝘀𝘀𝗶𝗼𝗻𝗲 Ieri sera nell’Assise comunale carottese, si è discusso il nostro ordine del giorno sull’ospedale unico della penisola sorrentina: nel video il mio intervento. ► Per chi preferisse la lettura può farlo sul mio bloG - https://tinyurl.com/5er96247 ► Chi invece volesse seguire l’intera discussione può farlo su youtube attivando questo link al minuto corrispondente https://youtu.be/FsBLB5DszQw?t=14603

Pubblicato da Salvatore Mare su Martedì 13 aprile 2021

venerdì 9 aprile 2021

COSA SI DICONO I SINDACI - 2

Già in passato ho esternato la necessità che le componenti politiche e la cittadinanza, dovessero avere accesso partecipativo alle riunioni dei Sindaci della penisola sorrentina; avvenne in particolare durante il doloroso periodo in cui fu presa la decisione di chiudere il Centro d’Igiene Mentale in via del Mare a Sorrento. Poi ultimamente in proposito della nota dell’Unità di Crisi sorrentina trasmessa dal Sindaco Coppola a tutti i suoi colleghi, e di cui tuttora non si sa se sia stata discussa e, nel caso, quale risultato abbia prodotto.
Non è la prima volta che pongo la questione all’attenzione: nel video uno dei miei ultimi interventi in merito in consiglio comunale. Le risposte finora sono state vaghe, quasi giustificando una sorta di informalità nelle riunioni. Gli incontri andrebbero istituzionalizzati e trasmessi in streaming, affinché stampa e cittadini sappiano sempre cosa si dicono i nostri Sindaci.

𝗖𝗢𝗦𝗔 𝗦𝗜 𝗗𝗜𝗖𝗢𝗡𝗢 𝗜 𝗦𝗜𝗡𝗗𝗔𝗖𝗜 - 𝟮 Già in passato ho esternato la necessità che le componenti politiche e la cittadinanza, dovessero avere accesso partecipativo alle riunioni dei Sindaci della penisola sorrentina; avvenne in particolare durante il doloroso periodo in cui fu presa la decisione di chiudere il Centro d’Igiene Mentale in via del Mare a Sorrento. Poi ultimamente in proposito della nota dell’Unità di Crisi sorrentina trasmessa dal Sindaco Coppola a tutti i suoi colleghi (https://tinyurl.com/yfrzh3nq), e di cui tuttora non si sa se abbia prodotto una discussione e, nel caso, con quale esito. Non è la prima volta che pongo la questione all’attenzione del Consiglio Comunale: nel video uno dei miei ultimi interventi. Le risposte finora sono state vaghe, quasi giustificando una sorta di informalità nelle riunioni. Gli incontri andrebbero istituzionalizzati e trasmessi in streaming, affinché stampa e cittadini sappiano sempre «𝗰𝗼𝘀𝗮 𝘀𝗶 𝗱𝗶𝗰𝗼𝗻𝗼 𝗶 𝗻𝗼𝘀𝘁𝗿𝗶 𝗦𝗶𝗻𝗱𝗮𝗰𝗶».

Pubblicato da Salvatore Mare su Venerdì 9 aprile 2021

giovedì 1 aprile 2021

PROROGA BILANCI COMUNALI

È del 20 marzo scorso, il post pubblicato sul sito dell’ANCI Campania, che con toni trionfalistici annunciava la «Vittoria sulla proroga dei bilanci: slittano al 30 aprile».
«Una grande gioia per il rinvio del termine di approvazione del Bilancio di previsione degli Enti Locali (nel Decreto Sostegni approvato dal CdM), inizialmente previsto per il 31 marzo, ora spostato al 30 aprile», affermava il Presidente di Anci Campania, Carlo Marino.
Intanto ieri, a Sant’Agnello, è stato prodotto lo sforzo ed in Assise Consiliare è stato approvato il bilancio previsionale.
Nel frattempo, a Piano di Sorrento regna l'incertezza, non risulta ancora pubblicata all’albo pretorio la proposta giuntale, segno che si desidera giungere come al solito all’ultimo giorno utile, se non addirittura ricevere la diffida prefettizia; non sarebbe la prima volta.
Oltre ciò, come usanza, la minoranza è esclusa da qualsiasi possibilità di dialogo, infatti sono alcuni anni che non si riunisce la 1^ Commissione Consiliare permanente (Finanze, Bilancio e Programmazione, Attività Produttive e Lavoro), che come da ultima mia proposta approvata dal Consiglio carottese prevede, così come per le altre tre Commissioni previste, la partecipazione delle rappresentanze di tutte le forze politiche componenti il Consiglio comunale.
È da rilevare che il comma 2 dell’art. 77 dello Statuto Comunale, prevede che il bilancio di previsione e gli altri documenti contabili siano redatti dalla Giunta Comunale, «la quale esamina e valuta previamente, con la Commissione consiliare competente, i criteri per la loro impostazione. In corso di elaborazione e prima della sua conclusione la Giunta e la Commissione Comunale, in riunione congiunta, definiscono i contenuti di maggior rilievo ed in particolare i programmi e gli obiettivi».
Infine, il comma 3 dell’art. 18 del Regolamento di Contabilità dell’Ente, dispone che il bilancio di previsione, prima di essere depositato agli atti del Consiglio Comunale, sia trasmesso alla Commissione Bilancio, la quale deve esprimere il proprio parere entro 10 giorni.
Pratiche partecipative e democratiche di cui non mi è data memoria.