Ieri sera nell’Assise comunale carottese, si è discusso il nostro ordine del giorno sull’ospedale unico della penisola sorrentina: nel video in calce il mio intervento.
Chi volesse seguire l’intera discussione può farlo su youtube attivando questo link.
Per chi preferisse la lettura, ne riporto di seguito il testo scritto.
La proposta di discutere nei Consigli comunali dei comuni interessati dalla realizzazione dell’Ospedale Unico della penisola sorrentina, scaturisce della necessità di informare i cittadini di tutte le fasi di studio, di progettazione e di edificazione, giacché le informazioni sono poche e ancor minori sono gli spazi di confronto e di ascolto, vuoi anche per la crisi pandemica che non incoraggia incontri pubblici, ma particolarmente per scelta sistemica che vede ogni qual volta ci sia da realizzare un’opera impattante, creare una coltre di disinformazione che mantiene la cittadinanza nel campo del sentito dire e subire scelte che magari non sono o saranno condivise.
Il 3 febbraio scorso è stato sottoscritto a Palazzo Santa Lucia, il contratto per l'avvio della progettazione dell'ospedale unico della Penisola Sorrentina. Nell’occasione, oltre al Governatore della Regione Campania Vincenzo De Luca, erano presenti il direttore generale dell'Asl Napoli 3 Gennaro Sosto, il presidente del Gruppo MATE Raffaele Gerometta in rappresentanza della squadra di progettisti incaricati del lavoro, e i sindaci dei comuni interessati, ciò a particolare conferma che l’opera non riguardi unicamente il comune santanellese. L'Ospedale, finanziato dalla Regione Campania, costerà almeno 65 milioni di euro.
Scopo di questo mio intervento è porre in risalto alcune criticità sostanziali, che pare finora non siano state oggetto di particolari analisi.
Infatti nello studio di fattibilità del giugno 2018, non si citano problematiche di rilievo, tipo l’inevitabile incremento del transito veicolare dovuto non solo alle ambulanze, ma alla fruizione della struttura di pazienti e visitatori, all’accesso necessario di medici e paramedici, di informatori scientifici, fornitori e relativi mezzi di approvvigionamento di ogni genere, e che il tutto avverrebbe in pieno centro cittadino tramite l’unica strada di collegamento, già di per sé notoriamente caotica.
Il nostro Corso Italia, vuoi a Meta come a Sorrento, è la strada principale dove maggiormente si sviluppa l’economia dei nostri Comuni e l’unico collegamento stradale con il resto della provincia.
Mettendo un attimo da parte questa crisi pandemica, è un’arteria fortemente trafficata specialmente nei periodi estivi, quindi di maggior turismo, e nelle festività, religiose, nazionali e patronali; in quei giorni tutto si blocca rendendo già di per se difficile percorrere pochi chilometri, come già è difficoltoso raggiungere uno dei due pronto soccorso, ora dislocati a Sorrento e Vico Equense, per non parlare poi dello stabiese San Leonardo; è facilmente immaginabile cosa possa significare per un cittadino di Vico Equense o di Massa Lubrense (senza considerare i residenti nella vicina costiera amalfitana cui il nosocomio dovrà servire), raggiungere il centro di Sant’Agnello, considerato l’incremento e l’accentramento di veicoli, dovuti alla realizzazione di un polo ospedaliero così importante ed imponente.
Difficoltà quindi di viabilità già critiche giacché ereditate, in aggiunta a quelle derivate dalla realizzazione del dipartimento d'emergenza e accettazione, cui vanno sommati elementi di rischio provenienti dal far operare eliambulanze in prossimità di edifici privati; fattori che vanno anche ad incrementare il non sottovalutabile fenomeno dell’inquinamento acustico.
Per questi aspetti, sarebbe interessante sapere se c’è stato uno studio sul possibile deprezzamento delle proprietà immobiliari lì localizzate, e se i proprietari di immobili ben vedrebbero una simile operazione che potrebbe danneggiarli notevolmente.
Un altro aspetto è fornito dal campanello d’allarme del recente cedimento del suolo nel parcheggio dell’Ospedale del Mare a Ponticelli, fortunatamente senza vittime ma con gravi conseguenze circa l’attività medica; il parallelismo è palese in virtù del fatto che Viale dei Pini, strada sulla quale è posto l’ingresso all’ospedale, è più volte drammaticamente precipitata giacché edificata su una colmata di materiale di risulta sversato nel rivo a cominciare particolarmente dal piazzale Libertà, fino al mare del Golfo del Pecoriello, e quindi a grave rischio idrogeologico.
L’area descritta infatti ricade in zona rossa R4, che gli esperti sapranno corrispondere a rischio molto elevato.
Ma nello studio fattibilità del giugno 2018, a pag. 50, è presa in considerazione la sola area su cui poggeranno le fondamenta dell’Ospedale Unico, zona a rischio moderato e medio, ciò come se gli accessi alla struttura non dovessero essere contemplati, come se si potesse giungere in loco unicamente per via aerea.
Bisogna ricordare quante volte, anche nel recente, è sprofondata Viale dei Pini nei poco più di cinquant’anni dalla sua tracciatura, quante voragini più o meno gravi ne hanno interdetto l’uso anche per lunghissimi periodi, come negli anni ’70, negli anni ’80, ed anche recentemente verso la fine del primo decennio del 2000.
Appare alquanto strano che di questo non si sia trattato nello studio di fattibilità e non si sia tenuto conto dell’accesso alla struttura e di come fosse di primaria importanza.
Ma vi sono altre criticità trascurate dallo studio di fattibilità:
► Già accennato in precedenza, la chiusura dei due presidi ospedalieri di Vico Equense e Sorrento con tutte le difficoltà che avranno i mezzi di soccorso e i pazienti che necessitino di urgenti misure emergenziali, nel raggiungere quello che sarà un vero e proprio polo ospedaliero posto al centro della penisola.
Infatti il nuovo ospedale dovrà soddisfare le richieste non solo dei sei comuni della penisola sorrentina e gli 80.381 residenti, ma anche ai residenti dei comuni della costiera da Positano in poi, oltre alla presenza dei turisti, che ci si augura possa dare presto e nuovamente numeri importanti.
Se ci si volesse tenere in linea con la media nazionale, stando alle informazioni da chiunque facilmente reperibili, il numero di posti letto per cittadino è 3,14 ogni 1000, il che è già al di sotto della già scarsa media europea 4,9/1000, e 250 posti letto possono essere considerati a copertura dei residenti dei soli 6 comuni. Infatti, sempre dallo studio di fattibilità, si apprende che: «L’obiettivo generale dell’intervento è la realizzazione, dunque, di un nuovo Ospedale Unico per il territorio della Penisola Sorrentina, che dovrà avere le caratteristiche di base e specialistiche di un ospedale sede DEA di I livello, con circa 30.000 accessi all’anno al Pronto Soccorso e una potenzialità di 221 posti letto e 38 posti tecnici». Quindi dubbi anche sul dimensionamento dell’opera.
► Ma il dato più dolente, a nostro avviso, è l’enorme cambiamento urbanistico che subirà non unicamente, ma principalmente il Comune di Sant’Agnello, che dovrà essere ripensato da luogo turistico per antonomasia a comune Ospedaliero, viste le dimensioni del nuovo DEA di I livello che sarà edificato su un’area di circa m2 20.000, attualmente non unicamente di proprietà della Regione Campania, ma anche di privati.
Alberghi, giardini e bassi edifici, se si esclude il parco a via Mariano Lauro, fanno da cornice all’attuale struttura ASL, più giù a nord, verso il mare, ci sono due strutture sportive e un campeggio con bungalow.
Tutto ciò verrebbe stravolto e tutto questo pare non interessare a nessuno. Certo, gli alberghi potranno sempre esistere in funzione dell’ospedale, ma abbiamo chiesto agli operatori e soprattutto ai cittadini, se sono d’accordo? È stata loro prospettata questa ipotesi di stravolgimento cittadino, o lo subiranno, lo subiremo ancora una volta sulla nostra pelle?
Ecco allora che quando si parla di analisi costi benefici, non possono essere presi in considerazione solo gli aspetti meramente economici, ma si debbano studiare tutti i risvolti anche e soprattutto sociali.
► Un altro fattore non di poco conto è l’enorme impatto ambientale su un luogo già di per sé fragile, giacché l’edificazione avverrebbe su di un suolo costituito da roccia tufacea dalle ampie cavità sotterranee, oltre che in demolizione dell’esistente e relativi smaltimenti, con l’ampliamento del corpo cementizio e relativa distruzione di giardini attigui, che unitamente all’incremento del traffico, renderebbe ancora più inospitale e invivibile la zona e, paradossalmente, fornirebbe più pazienti al nosocomio.
D’altro canto non possiamo continuare a considerare a nostro piacimento e convenienza il territorio, a volte comunale, altre comprensoriale, e quindi far subire un tale traffico di un polo ospedaliero, ad un comune con appena 8.900 abitanti.
Vagliato che a ciò vanno aggiunte alcune riflessioni sulla sanità pubblica, non poste da parti politiche ma da addetti ai lavori, tra cui:
- la necessità di abbreviare i tempi per le visite specialistiche e la diagnostica “pubblica”,
- che il Nuovo Ospedale Unico non inciderebbe particolarmente sui posti letto, visto che verrebbero chiusi il “Santa Maria della Misericordia” e il “De Luca e Rossano”,
- che la recente pandemia da Covid-19 ha dimostrato l’insostenibilità del sistema centralizzato in un’unica grande struttura,
- che particolarmente i cittadini di Vico Equense, ma anche molti sorrentini, non gradiscono la chiusura dei due presidi.
Considerato infine l’enorme impiego di fondi pubblici, si tratta di oltre € 65.000.000,00, che potrebbero non essere finalizzati ad una risoluzione delle criticità bensì ad un incremento delle problematiche della vita cittadina non unicamente del comune di Sant’Agnello ma di tutto il comprensorio e se a ciò aggiungiamo che il nuovo studio di fattibilità è affidato alla stessa ditta che sarà poi, eventualmente, incaricata della progettazione, i dubbi fin qui espressi appaiono fondati e pregnanti.
In conclusione due aspetti politici su cui desidero porre l’accento è in primis che la scelta del sito su cui sorgerà il Polo Ospedaliero, è avvenuta senza informare i cittadini e senza il coinvolgimento costante dei consigli comunali, laddove è sempre stata idea del mio gruppo politico ampiamente sposata dal sottoscritto, che siffatte opere debbano avvenire dietro la consapevole consultazione popolare.
In secondo luogo è nostro parere che se si è arrivati a questa fase di studio e conseguente esborso di denaro pubblico per questo ulteriore studio di fattibilità dal costo di oltre € 300.000,00, sia stato per una carente istruttoria preliminare, giacché nello studio di fattibilità del 2018 non è emersa nemmeno una di queste palesi criticità.
Ecco quindi la proposta di discussione che mi auguro sia raccolta anche dagli altri consigli comunali che non hanno rappresentanze del mio gruppo politico, così come ad esempio è avvenuto per il Consigliere Antonio D’Aniello, cofirmatario di questo ordine del giorno, in modo che le rappresentanze politiche cittadine si esprimano in un contesto pubblico, in merito all’opportunità della realizzazione dell’ospedale unico della penisola sorrentina a Sant’Agnello.
𝗢𝗦𝗣𝗘𝗗𝗔𝗟𝗘 𝗨𝗡𝗜𝗖𝗢 - 𝗹𝗮 𝗱𝗶𝘀𝗰𝘂𝘀𝘀𝗶𝗼𝗻𝗲
Ieri sera nell’Assise comunale carottese, si è discusso il nostro ordine del giorno sull’ospedale unico della penisola sorrentina: nel video il mio intervento.
► Per chi preferisse la lettura può farlo sul mio bloG - https://tinyurl.com/5er96247
► Chi invece volesse seguire l’intera discussione può farlo su youtube attivando questo link al minuto corrispondente https://youtu.be/FsBLB5DszQw?t=14603
Pubblicato da Salvatore Mare su Martedì 13 aprile 2021