Non mi riferisco alla frazione posta a 280
metri slm, ma alla strage paventata di alberi nel feudo metese, cosa che tra
l'altro potrebbe non essere ad appannaggio unico dei nostri confinanti.
Infatti nella nostra Piano di Sorrento, con deliberazione di Giunta comunale
n.60/2018, è stato al tempo approvato il progetto "Interventi di sostituzione e
reimpianto alberature comunali", e il relativo quadro economico di spesa per
complessivi € 162.379,45, in gran parte finanziabile dalla Città metropolitana
di Napoli, Ente che vede il sindaco De Magistris dispensatore di fondi, sempre
più vicino alle amministrazioni piuttosto che alle reali esigenze dei
cittadini.
Il progetto è stato oggetto di osservazioni molto critiche da parte del
WWF Terre del tirreno, tanto che la Città metropolitana ha richiesto all'amministrazione
carottese di trasmettere documentazione integrativa; nel merito ne ho richiesto
copia all'Ente di Palazzo Matteotti.
Detto questo e nell'attesa di ricevere gli atti, considerato che non
sono un agronomo e quindi con scarse competenze tecniche, mi appare però palese che
occorra una tutela per il nostro patrimonio arboreo. Così come stanno le cose
basta un parere di "presunta pericolosità" per decretare la condanna a morte di
un albero e, se non interviene il solito Claudio d'Esposito, la sentenza può considerarsi
eseguita.

L'Italia ha dichiarato guerra agli alberi, il motivo non può che
essere sempre lo stesso, il denaro.
Non dovrei scomodare il ricordo di chi ha dato la propria vita per una
società più onesta, più corretta e rispettosa delle regole, ma è un modo per recuperare la
retta via; Falcone ce la indicò insegnandoci a seguire i soldi. Il tracciato
non è ben definito, è irto, tortuoso e disseminato di trappole, ma lo si può
percorrere: se lo Stato lo vuole.